Koda 5tet: giovani visionari del Jazz Contemporaneo

Koda 5tet è un quintetto jazz composto da cinque giovani musicisti uniti dalla passione per l’improvvisazione e la composizione. Vincitori dell’Onyx Jazz Contest 2024, il gruppo si prepara a lanciare il loro primo album nel 2025, portando una ventata di freschezza e innovazione nel panorama jazzistico contemporaneo. In questa intervista, esploriamo la storia, la visione artistica e i progetti futuri di questa promettente formazione musicale.

a cura di Salvatore Cucinotta


Benvenuti ai Koda 5tet, è un piacere avervi con noi. Quali emozioni state provando dopo la vittoria all’Onyx Jazz Contest 2024?
È stato per noi un grande onore vincere l’Onyx Jazz Contest quest’anno, siamo ancora pieni di emozione ed energia e non vediamo l’ora di pubblicare il nostro primo disco!

Il vostro gruppo si è formato grazie a una lunga amicizia e una sinergia musicale sviluppata fin dall’adolescenza. Come queste radici influenzano il vostro modo di fare musica?
Sicuramente essere amici sin dai tempi del liceo ha contribuito in maniera significativa a creare una certa sinergia musicale e la cosa più bella è sentire tra noi questa complicità anche mentre si è sul palco.

Il vostro repertorio include principalmente brani originali. Come nasce una composizione all’interno del Koda 5tet? Avete un processo creativo particolare?
Di solito la composizione nasce da uno di noi cinque che porta in studio lo scheletro di una composizione, che sia accordi o melodia; questi due elementi vengono poi eventualmente modificati da ognuno di noi sia dal punto di vista dell’arrangiamento che della composizione stessa.

Siete ispirati sia dal jazz tradizionale che da quello contemporaneo. Quali artisti o movimenti influenzano maggiormente il vostro stile?
Tra gli artisti che influenzano maggiormente il nostro modo di scrivere e di suonare ci sono grandi personalità del jazz sia contemporaneo che tradizionale tra cui Joel Ross, Aaron Parks, Joshua Redman, Walter Smith III ma anche Wayne Shorter o Herbie Hancock. Inoltre il nostro modo di scrivere e di suonare è assolutamente influenzato dalle nostre origini europee, difatti altri grandi punti d’ispirazione per noi sono i grandi punti di riferimento della musica jazz europea come Esbjorn Svenssön e Lars Danielsson

Qual è la sfida più grande che avete affrontato come giovani musicisti nel mondo del jazz? E come l’avete superata?
Sicuramente la sfida più difficile è far sentire il proprio progetto e cercare di portarlo in giro. Viviamo in un’epoca in cui (fortunatamente) rispetto a qualche anno fa ci sono sempre più musicisti ed il livello è sempre più alto, il che è sia uno stimolo sia un ostacolo nel cercare di emergere e di riuscire a far sentire il progetto a quante più persone possibili; in conclusione, la strada è ancora lunga ma vincere l’onyx jazz contest e la prospettiva di un disco di debutto ci rende già pienamente soddisfatti e speriamo che il progetto possa appunto girare quanto più possibile! 

A breve pubblicherete il vostro primo album. Potete anticiparci qualcosa sul sound o sui temi che avete esplorato?
Sicuramente tra i temi dietro i brani che saranno dietro al disco ci sono la fragilità umana e la delicatezza dei rapporti interpersonali; ogni singolo brano è frutto dell’esperienza del singolo come del gruppo e speriamo che queste caratteristiche possano trasparire in maniera efficace dai brani che ascolterete in futuro! 

Ogni membro del gruppo ha un ruolo unico. Come bilanciate le individualità e le idee per creare una coesione artistica?
Come già detto prima il fatto di essere amici prima che colleghi in qualche modo “auto-bilancia” il ruolo di ognuno. Tutti hanno un compito diverso ma allo stesso tempo siamo tutti uguali; ognuno, nella sua individualità, è parte di una cosa più grande e nel massimo rispetto delle idee altrui riusciamo a creare un flusso che è, appunto, la nostra musica.

Avete già esperienza con il pubblico grazie ai vostri concerti. C’è un’esibizione che ricordate con particolare emozione?
Ogni concerto è per noi sempre una grande emozione, sentire l’energia del pubblico e avere la sua attenzione ci stimola tantissimo. Tra i concerti che ricordiamo con particolare entusiasmo c’è sicuramente il concerto che si è tenuto il 01/08/2024 nella splendida cornice di Montauro. 

La vittoria a un concorso prestigioso come l’Onyx Jazz Contest vi apre molte porte. Quali sono i vostri obiettivi a breve e lungo termine come gruppo?
Sicuramente nel breve termine c’è la priorità di lavorare al disco, siamo molto concentrati sulle composizioni e stiamo lavorando duramente assieme per riuscire a dare una direzione quanto più personale possibile. Successivamente cercheremo di organizzare diversi concerti per portare il progetto in giro e farlo conoscere a più ascoltatori possibili! 

Per concludere, quale messaggio vorreste trasmettere a chi ascolta la vostra musica? Cosa significa per voi condividere la vostra arte con il mondo?
È per noi un onore poter comunicare il nostro messaggio agli altri, ogni giorno siamo grati di poter fare la nostra musica e ricevere anche un minimo di attenzione dal pubblico. Quello che vogliamo comunicare è la voglia di riscatto poiché tutti e cinque veniamo da un posto in cui è molto difficile emergere, soprattutto col jazz ma nonostante ciò grazie all’opportunità di poter comunicare con la musica ci rende molto felici e non vediamo l’ora di poter comunicare tante altre novità!

Grazie Koda 5tet e complimenti per il vostro lavoro molto interessante!
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Per saperne di più:
Instagram | @koda_5tet

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