Che Intervista
“Le bibliotecarie di Notre-Dame” è il nuovo romanzo di Janet Skeslien Charles, autrice già conosciuta per “La biblioteca di Parigi”. Tradotto con da R. Scarabelli, il libro, in uscita il 20 maggio 2025 con Garzanti, è una storia che affonda le radici nella memoria e nella resilienza, tracciando un ponte tra passato e presente attraverso il filo sottile – ma potentissimo – della letteratura.
a cura della redazione
Parigi, 1918. Le bombe hanno devastato sogni e strade, ma non la speranza. Ed è proprio questa speranza che anima Jassie, bibliotecaria della National Library di New York e membro di un’associazione femminile americana attiva in Europa durante l’occupazione tedesca. Il suo non è un compito semplice: non solo consegna libri a famiglie disperate, ma crea rifugi di luce nel buio della guerra. Le biblioteche diventano luoghi di salvezza, presidi di bellezza e conforto in un mondo che ha smarrito se stesso.
La scrittura della Charles è intensa, capace di rievocare atmosfere dense di malinconia e coraggio.
Il romanzo si muove su due piani temporali: da un lato, la Prima guerra mondiale, vissuta attraverso lo sguardo determinato di Jassie; dall’altro, il presente, in cui Wendy, giovane scrittrice, inciampa per caso nella storia dimenticata della bibliotecaria e ne resta rapita. Il segreto custodito per sessant’anni da Jassie diventa il nucleo emotivo di un racconto che riflette sul potere trasformativo della narrazione.
L’autrice costruisce una vera e propria dichiarazione d’amore verso i libri, trattandoli come strumenti di resistenza e rinascita. Jassie non è solo una bibliotecaria. È una combattente, una visionaria, una custode del futuro in tempi in cui anche solo leggere poteva essere un atto di ribellione.
Inoltre esplorando la forza delle donne nei momenti più bui della storia, in un mondo lacerato dalla violenza, Charles ci ricorda che le storie – quelle vere, quelle scritte – sono ponti verso la speranza.
Per saperne di più visita: garzanti.it