In questa intervista, Luca Morelli ci racconta il suo eclettico percorso di vita, diviso tra la gestione della sua struttura turistica “Dimora Morelli” a Gubbio, la sua carriera da infermiere durante il Covid, e la sua passione per la musica che lo ha portato a viaggiare e vivere esperienze indimenticabili. Dalle sfide imprenditoriali in tempo di pandemia alla musica rock che ha segnato la sua vita, Luca ci accompagna in un viaggio tra sogni realizzati, sacrifici e l’amore per la musica che continua a ispirarlo.
a cura di Noemi Aloisi
Benvenuto Luca, nella tua vita svolgi diverse attività, partiamo parlando del tuo B&B, dove sei un imprenditore. “Dimora Morelli” si trova a Gubbio. Come hai affrontato il periodo del Covid?
Avevo appena realizzato il sogno di trasformare la casa di famiglia in una struttura di accoglienza turistica, non senza timori e difficoltà dato che ero nuovo a quel mondo. L’entusiasmo era il timone al quale mi affidavo così come l’orgoglio di dar vita all’edificio che mio padre aveva fatto costruire, mattone dopo mattone, e che ora non c’è più.
Il covid è arrivato come un uragano paralizzando il cammino dell’ imprenditore che stava raccogliendo i frutti delle sue fatiche. Del resto, parlando di me, racconto ciò che è accaduto a milioni di persone nel mondo. Moltissime di loro hanno perso tutto oltre che i loro cari.
Ero molto preoccupato che non sarei più riuscito a far ripartire l’attività.
Sei anche un infermiere e proprio durante il Covid sei volato a Milano per prestare il tuo supporto in prima linea. Da che deriva questa decisione?
Appena la pandemia ha imposto la chiusura delle attività, ho reagito d’istinto ed ho pensato che gli studi sostenuti per diventare infermiere, potevano essere la mia àncora di salvezza e quella di tanti malati. Mi sono candidato per raggiungere l’ospedale di una grande città perché immaginavo che lì ci fosse un bisogno maggiore di personale. Così ho scelto Milano e Milano ha scelto me.
Al mio arrivo ho trovato una città spettrale. La totale assenza di rumori e di dinamismo, tipiche di una metropoli, l’avevano completamente stravolta nelle sue sembianze.
Il personale degli ospedali erano l’unico che poteva spostarsi. Sembravamo fantasmi in un film molto inquietante. Però ricordo l’esperienza da infermiere durante il covid come una delle sfide più importanti della mia vita oltre che intensa e umanamente meravigliosa.
Tornassi indietro lo rifarei, nonostante i rischi corsi, visto che non esistevano vaccini né protezioni adeguate per tutti. Eravamo allo sbaraglio ma tutti consapevoli che essere lì era l’unico posto in cui dovevamo essere.
Attualmente sei tornato a gestire “Dimora Morelli”, l’attività di inferiore è sospesa?
Attualmente gestisco a tempo pieno la Dimora Morelli che nel frattempo ha avuto un ampliamento ed un rinnovamento sia dal punto di vista del design, sia dal punto di vista della qualità, dei servizi, introducendo la domotica e ciò che di meglio offre a tecnologia. Ho riappeso il camice al chiodo quando l’emergenza covid si è placata. Oggi vesto più volentieri i panni dell’imprenditore.
Tra le tue passioni c’è senza dubbio la musica, come ti sei avvicinato a questo mondo?
La musica è la colonna sonora della mia vita. Fin da quando ero ragazzino ero attratto prevalentemente dal rock, dai gruppi metal ed ero riuscito a mettere insieme un gruppo nel quale suonavo la batteria. Sono stati anni felici, spensierati. Le canzoni davano il ritmo alle mie giornate. Qualsiasi cosa vivessi, c’era sempre un brano a fare da cornice. Quando ho poi scoperto il mondo dei concerti live, la musica è diventata una dimensione così avvolgente e totalizzante che mi ha cambiato la visione della vita.
Grazie a lei riesco ad esprimere me stesso e a comunicare ciò che sento.
La musica ti porta a viaggiare, quali sono le esperienze che hai preferito?
L’esperienza musicale legata ad un viaggio che più di tutte mi ha lasciato un ricordo indelebile, è stata assistere al concerto dei Metallica suonato con la Symphony Orchestra di San Francisco.
Musicisti eccellenti, sonorità perfette e avvolgenti, in una location da sogno. Ero consapevole di essere presente ad un momento unico nella storia della musica e sono riuscito a viverlo subito come tale.
A rafforzare la meraviglia di quella serata, ci sono stati altri due eventi: il concerto di Zakk Sabbath al Fonda Theatre sulla Walk of Fame fondati da Zakk Wilde l’incontro con Bobbie Brown, modella e attrice americana e icona femminile delle rock band hair metal della Los Angeles degli anni 90. Ho avuto l’onore di conoscerla alla presentazione del suo libro Cherry on Top e fra noi è nata una simpatica amicizia che dura tutt’ora tanto che sarà una figura fondamentale alla presentazione del mio album all’Hard Rock Cafe di Miami sabato 15 novembre 2025.
La California è stata palcoscenico di vacanze e concerti che mi hanno regalato emozioni difficili da spiegare.
Sono così triste e sconvolto nel vederla avvolta dalle fiamme, in queste terribili settimane che hanno messo in ginocchio Los Angeles. Una città così vitale e gioiosa resa un cimitero di cenere. Ma sono convinto che si riprenderà più forte di prima.
Grazie Luca per il tempo che ci hai dedicato
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