Marco Stella, classe 1998 è un ballerino diplomato presso la SDM, Scuola del Musical di Milano, debutta professionalmente come ensemble in “We Will Rock You”, per poi collaborare con I Legnanesi per il loro spettacolo “7* NON RUBARE” e come Swing per “La Leggenda di Belle e la Bestia”. Collabora con Mediaset e Sky per i programmi “Fuori dal Coro” e “X-Factor” con direzione artistica di Laccio. Fa ora parte dell’ensemble della commedia musicale “I 7 Re di Roma”, a fianco di Enrico Brignano. Da un anno cura la direzione artistica di strutture turistiche per Samarcanda Intrattenimenti.
a cura di Noemi Aloisi
Benvenuto Marco, sei un ballerino, come è nata la passione per la danza?
Grazie a voi per questo spazio!
Mi avvicino al mondo della danza nel 2009, dopo la scomparsa di un idolo indiscusso dello
show-business: Michael Jackson.
Rimasi folgorato dal magnetismo della sua arta vista nei vari servizi in televisione e così mi
avvicinai alla prima scuola di danza.
Con quale genere hai iniziato?
Mi dedicai da un primo momento allo stile urban, frequentando un corso di Hip Hop alla Silvio
Oddi Academy di Margherita Roda. Margherita vide qualcosa in me che ancora non era
espresso, quindi poi mi fece affiancare a quel primo corso un secondo corso di Modern e poi
Contemporaneo.
Che effetto ti fa l’impatto diretto con il pubblico?
Ogni volta che salgo sul palco, grande o piccola che sia la mia parte, sento un’enorme
responsabilità nei confronti di chi siede di fronte a noi.
È un rapporto, quello con gli Spettatori, estremamente adrenalinico. Io mi sento in dovere di
donare a ciascuno la migliore performance che io possa offrire, e in cambio dalla platea mi
viene resa energia, voglia di vivere, leggerezza.
Tendo a non soffermarmi troppo sulla paura del giudizio, mi concentro per trasmettere solo il
meglio.
Hai collaborato con Fuori dal Coro e, con la direzione artistica di Laccio, con X-Factor.
Come sono state queste esperienze?
Entrambi i contesti vedono la performance fisica, danzata, come un nobile strumento per
arricchire il programma in questione.
Fuori dal Coro usa la fisicità per trasmettere concetti, completare artisticamente l’oggetto di
una discussione, quasi a renderlo più ‘’fisico’’ anche attraverso lo schermo.
Laccio, invece, ha una visione di Performance che ammiro. Lo Spettacolo deriva dalla scelta
di ogni costume, concept, passo, composizione. È stato stimolante vederlo all’opera e cercare
di avvicinarmi quanto più possibile alla sua ricerca e visione artistica.
Ti diverti di più a lavorare dietro il grande schermo o a teatro?
Il Teatro è la mia casa. Sono cresciuto tra quinte e sipario e trovo una confidenza negli spazi
scenici teatrali che, ancora, in televisione devo approfondire.
Per principio, però, una volta definito il mio lavoro e sicuro di ogni movimento, nota o battuta,
che sia a Teatro che sia in Televisione, il divertimento è un presupposto immancabile che mi
rende più umano, agli occhi dei colleghi e agli occhi del pubblico.
Al momento sei al lavoro con la commedia musicale ‘’I 7 Re di Roma’’, di Enrico Brignano.
Come ti trovi in questo progetto?
Lavorare in quest’opera è un’esperienza intensa. Partendo dal titolo, è un’opera che ha dato
tanto agli appassionati del Teatro, memori di una delle interpretazioni più importanti di Gigi
Proietti. Inoltre, poter vedere ogni giorno Enrico Brignano salire sul palco è una fortuna che
poche volte si ha la possibilità di raggiungere.
Mi reputo fortunato a condividere il palco con artisti eccezionali, colleghi con un cuore pieno
di bellezza, e collaborare con un comparto coreografico che stimo immensamente, nelle
persone di Thomas Signorelli, Federica Esaminato e Federica Scaramella.
I 7 Re di Roma, in questa produzione specialmente, è un’opera che ha una messa in scena
imponente, per regia, coreografia, scenotecnica, Un grande progetto che richiede una grande
cura e attenzione.
Hai in programma esibizioni anche all’estero, o comunque ti piacerebbe come esperienza?
Nel caso dove vorresti esibirti?
Ad oggi non ho programmi di spostarmi dallo Stivale. L’esperienza all’estero più volte mi è
balenata per la mente ma, forse, non ho ancora trovato l’occasione giusta per me.
Sono in un momento in cui sto esplorando vari progetti e tra le ambizioni più ricercate
sicuramente posso dire di sognare i grandi palchi di concerti pop, italiani e non.
Il lavoro che fai è molto stimolante ma allo stesso tempo ti tiene occupato. Come gestisci lo
stress?
Questo Mestiere è parte quasi totalizzante della mia vita, come succede per tanti artisti e
artiste.
Cerco il più possibile di ascoltare il mio corpo e la mia mente, organizzando il riposo quando
necessario e seguendo un percorso di psicoterapia che, a mio avviso, è uno strumento che
consiglierei a chi fa questo lavoro.
Mi piace vivere eventi, esperienze, viaggi che mi aiutino a staccare la testa dalla deontologia
del mio mestiere e mi riportino a vivere la mia passione con leggerezza e serenità. Ho amici e
amiche che comprendono il mio lavoro e sono, insieme alla mia famiglia, una certezza per i
momenti più complessi.
Da circa un anno curi la direzione artistica di strutture turistiche per Samarcanda
Intrattenimenti. Di cosa si tratta e come ti trovi ad essere tu a dirigere?
Il lavoro che faccio con Samarcanda nasce alcuni anni fa. Mi consigliarono quest’azienda e
iniziai a lavorare come danzatore per loro. Ad oggi sono una delle persone che crea, organizza
e dirige gli shows che vengono messi in scena in strutture turistiche di alto livello. Parto da un
concept o da un titolo noto, scelgo i colleghi e le colleghe con cui condividere il progetto e, un
volta in loco, costituisco il piano di lavoro per la scenografia, la regia tecnica audio/luci e la
costruzione dell’impianto coreografico.
La Direzione Artistica è stata una ventata di aria fresca che mi ha dato la possibilità di essere
stimolato artisticamente. Spesso ‘’vedo’’ immagini, passi o colori nella mia mente quando
sento un brano o leggo una storia. Con questo processo riesco a dare vita alle infinite
sfumature della mia creatività, di cui sono immensamente grato.
Grazie mille ancora per l’attenzione e la disponibilità.
Grazie a te Marco ed un grosso in bocca al lupo per la tua carriera artistica.
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