Michele Cusimano, scrittore, autore del romanzo “La Luna dei Moncada”

Michele Cusimano, nato il 10 marzo 1957 a Caltanissetta e residente a Fucecchio, è un autore di talento con una solida formazione in giornalismo presso l’Università degli Studi di Palermo. Ha collaborato con il quotidiano “Il Tirreno” e il settimanale sportivo “Calcio Più”, e ha lavorato per Poste Italiane prima di andare in pensione. Cusimano ha pubblicato diversi romanzi con la casa editrice Ibiskos Ulivieri, tra cui “Via Signorino”, “I misteri dell’abbazia di Santo Spirito” e il più recente “La Luna dei Moncada”, una saga familiare ambientata nella Sicilia del Cinquecento. Attraverso la sua scrittura, Cusimano esplora le profondità della storia e dell’animo umano, regalando ai lettori storie avvincenti e ricche di dettagli.


Benvenuto Michele, il tuo ultimo romanzo storico “La Luna dei Moncada” è una saga familiare ambientata nella Sicilia del Cinquecento. Cosa ti ha spinto a esplorare questa epoca e questa famiglia in particolare?
Io vivo ormai da anni in Toscana ma ho sempre sentito dentro l’esigenza di conoscere la storia della mia città natale e della sua gente. I tre romanzi, di cui hai fatto cenno, sono il frutto di anni di ricerche e studi. La Luna dei Moncada nasce dal desiderio di conoscere e di far conoscere le gesta di Aloisia De Luna Vega, la donna del Rinascimento Siciliano, che ha avuto un peso determinante nell’evoluzione culturale ed economica della città di Caltanissetta. Ne è venuta fuori una storia appassionante e ricca di colpi di scena. Gli ingredienti giusti per un romanzo storico.

Nato a Caltanissetta e ora residente a Fucecchio, come queste due città hanno influenzato la tua scrittura e le storie che racconti nei tuoi libri?
Fucecchio, paese di Indro Montanelli, mi ha formato culturalmente, grazie al lavoro presso  Il Tirreno ma sono state le mie tradizioni ed il legame che ho sempre mantenuto vivo con Caltanissetta, a darmi la spinta per affrontare un simile percorso.

La tua formazione in giornalismo e la tua collaborazione con “Il Tirreno” e “Calcio Più” hanno avuto un impatto sulla tua carriera di scrittore? In che modo?
“Il Tirreno” è stata una vera e propria scuola di formazione. “ Calcio più” un divertimento. Comunque io credo che ogni episodio della mia vita, negativo o positivo che sia, abbia contribuito alla mia professione di scrittore. I fatti che racconto, anche se avvenuti in epoche lontane, sono storie vissute in prima persona o da persone a me vicine.

Hai pubblicato i romanzi “Via Signorino” e “I misteri dell’abbazia di Santo Spirito” con la casa editrice Ibiskos Ulivieri. Come è nata la collaborazione con questa casa editrice?
Facevo il giornalista al “Tirreno” e mi dedicavo periodicamente a recensire libri di nuovi autori locali. Quasi tutti provenienti dall’Ibiskos. Ho instaurato un rapporto di fiducia con Alessandra Olivieri, titolare della casa editrice, il resto è venuto da sé. Devo però specificare che l’ultimo romanzo “La Luna dei Moncada” l’ho pubblicato con la casa editrice “Pagine” di Roma.

Puoi raccontarci qualcosa del processo di ricerca che hai seguito per scrivere “La Luna dei Moncada”? Quali sono state le principali sfide che hai dovuto affrontare?
Non è stato facile trovare la giusta documentazione. Internet mi ha dato una mano in questo senso. Ho avuto la fortuna di rintracciare dei documenti, che ancora oggi sono custoditi presso la biblioteca comunale della città, e da lì ho creato una storia che rimanesse fedele agli eventi storici ma che, essendo un romanzo, mi desse la possibilità di sviluppare la mia fantasia. Considera che il libro è stato scritto in tre anni, di cui due dedicati alla ricerca.

Il tuo romanzo “Via Signorino” ha ricevuto un buon riscontro da parte dei lettori. Quali temi affronti in questo libro e cosa ti ha ispirato a scriverlo?
“Via Signorino” è nato vent’anni fa. Oggi non è più in commercio. Più che un romanzo lo definirei un lungo racconto. È ambientato nella Caltanissetta del dopoguerra e delle ferite che il conflitto aveva provocato. I personaggi sono veri e le storie reali.

“I misteri dell’abbazia di Santo Spirito” è un altro dei tuoi lavori pubblicati. Quali sono gli elementi chiave di questo romanzo e come si differenzia dai tuoi altri libri?
“I misteri dell’Abbazia di Santo Spirito” è un thriller storico. Ambientato nella Caltanissetta dell’ottocento. Un vecchio contadino viene dalla campagna per vendere una sua ricetta per un liquore dalle erbe miracolose, ma sparisce nel nulla. Il figlio, dopo qualche giorno, preoccupato per il persistere dell’assenza, decide di andarlo a cercare magari in un convento dove potrebbero essere interessati all’acquisto della ricetta. Da quel momento accadono una serie di episodi che rendono affascinante e misterioso il romanzo.

Come pensionato, come trovi l’equilibrio tra la scrittura e altre attività della tua vita quotidiana? La pensione ha cambiato il tuo approccio alla scrittura?
Sicuramente la pensione ha accelerato la mia propensione a scrivere. Avendo più tempo a disposizione, posso effettuare le mie ricerche per poi tramutarle in romanzo. Non a caso gli ultimi due romanzi sono stati pubblicati dopo la mia pensione.

Quali sono gli autori che hanno maggiormente influenzato il tuo stile e la tua narrativa? Puoi citarci qualche libro che ti ha particolarmente ispirato?
Senza dubbio Verga, ma un po’ tutto il verismo, da Deledda a Capuana, De Roberto, Natoli, Tommasi di Lampedusa e naturalmente Pirandello. Quasi tutti autori siciliani della fine dell’ottocento e i primi del novecento. Di Verga ho letto tutto, lo considero in assoluto il miglior romanziere. “Mastro don Gesualdo” il libro che mi ha maggiormente ispirato.

Hai nuovi progetti letterari in cantiere? Puoi darci qualche anticipazione sui tuoi prossimi lavori?
Certamente. Ho appena concluso un romanzo che riprende le tematiche di “Via Signorino” perché mi piaceva approfondire una realtà a me vicina. È una saga familiare di una famiglia povera alle prese con le ristrettezze economiche in un mondo che stenta a decollare. Un gran bel romanzo.

Grazie Michele e complimenti per il tuo lavoro
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