Miriam Campobasso è una giovane violinista italiana che ha già calcato importanti palcoscenici e collaborato con rinomate orchestre. Con un curriculum che comprende esibizioni in Italia e all’estero, premi prestigiosi e una solida formazione con maestri illustri, Miriam si sta affermando come una delle promesse del panorama musicale. La sua carriera è segnata dalla passione per il violino, un talento precoce e una continua ricerca di perfezionamento. In questa intervista esclusiva, esploriamo il suo percorso, le sfide e le aspirazioni che l’accompagnano in questo viaggio musicale.
Benvenuta su Che! Intervista, Miriam! È un grande piacere averti qui con noi. Partiamo dalle origini: cosa ti ha avvicinato al violino e alla musica classica?
Grazie, piacere tutto mio. Non avevo ancora sei anni quando accompagnavo mia madre in una scuola di musica, perché mio fratello Giuseppe potesse prendere lezioni di pianoforte.
Sin dal primo giorno che avevo messo piede in quella scuola, avevo capito che la musica mi piaceva, ma ero un peperino. Accadeva che, mentre ascoltavo i vari suoni musicali provenire dalle aule, combinavo un po’ di tutto. Insomma, ricordo che non era facile tenermi ferma, seduta sul divano. Finché, un po’ per gioco, credo per farmi stare buona in quelle ore, mi hanno messo tra le mani un piccolo violino e, dalle prime arcate e la lettura delle prime note, la mia vita è cambiata.
È nato da subito un grande amore e una forte attrazione per questo strumento, al punto che ricordo, lo portavo dappertutto, proprio dappertutto, come si fa con un peluche affezionato e non curandomi dell’estetica, di chi mi guardava. Lo suonavo in tanti modi, a testa in giù sul divano, in piedi al centro della camera ruotando come una trottola su me stessa e così via. Questa mia versatilità nel suonare il violino, ancora così piccola, colpiva un po’ tutti, anche perché, oltre allo spettacolo del ballo e di tutte quelle peripezie, riuscivo a suonare senza spartito e fino alla fine dei piccoli brani musicali.
Dopo poco, si accorsero che avevo l’orecchio assoluto.
A sette anni tentai l’ammissione in Conservatorio. Non ero affatto consapevole dell’importanza dell’evento, ma ricordo che ero felice di potermi esibire e portare a chi ascoltava la musica meravigliosa del mio violino. Anche in questo caso, eseguii tutto il programma a memoria. Fui ammessa e, dopo, è stato un crescendo di studi e incontri con maestri favolosi.
Sin da giovanissima hai ottenuto riconoscimenti importanti. Cosa ricordi del tuo primo grande traguardo?
Sin da piccola ho partecipato ad alcuni eventi musicali e anche ai primi concorsi musicali: Concorso Internazionale Giovani Musicisti di Barletta, Concorso Internazionale Valeria Martina, Concorso Internazionale musicale a Matera, Concorso Internazionale Eurorchestra Civera, Concorso Hyperion Ciampino, Concorso Internazionale Euterpe… Devo dire che sono stati davvero numerosi e mi hanno accompagnato in tutto il mio percorso formativo, pertanto ho anche avuto modo di viaggiare molto.
Numerose sono state le vittorie con votazione di primo assoluto nella mia categoria in concorsi nazionali e internazionali.
Queste vittorie mi hanno consentito, oltre alla vincita del premio, di usufruire di diverse borse di studio con cui ho potuto approfondire sempre meglio i miei studi di violino con maestri eccellenti in varie masterclass: Felix Ayo, Daniela Cammarano, Franco Mezzena, Alessandro Milani, Zehra Brody, Federico Guglielmo, Fabrizio Cipriani, Stefano Montanari, Edoardo Rosadini, Enrico Bronzi e Alberto Miodini.
L’orchestra ha sempre fatto parte del mio percorso musicale: a 9 anni ero la spalla dell’orchestra junior OBA, e questo ruolo mi ha insegnato tanto, dal valore della musica d’insieme alla bellezza del suonare in armonia con altri musicisti.
Suonare come solista, poi, rimane una delle emozioni più forti e mi ha fatto capire che questa sarebbe stata la mia strada.
La tua formazione è avvenuta sotto la guida di illustri maestri. Quale impatto hanno avuto su di te e sul tuo modo di interpretare la musica?
Ho avuto la fortuna di studiare con molti maestri, e ciascuno di loro ha lasciato un segno speciale nel mio percorso. Ho compreso sempre più che la musica dà voce alla parte più autentica e unica di noi stessi.
Ho completato il mio percorso in Conservatorio sotto la guida del Maestro Carmelo Andriani.
Successivamente, l’incontro con il Maestro Alessandro Quarta ha cambiato tutto: lui è un artista nel vero senso della parola, un eclettico, polistrumentista, compositore, nonché violinista incredibile.
Con lui ho imparato a guardare oltre la tecnica, a vivere ogni nota e a vedere la musica come una forma d’arte completa, fatta di sacrificio ma anche di passione.
In seguito ad una selezione nazionale, sono stata ammessa al corso di Alto perfezionamento di Musica da Camera all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia con il M* Carlo Fabiano , concludendo il percorso nel 2023 sotto la guida del Maestro Ivan Rabaglia.
Hai collaborato con molte orchestre e partecipato a importanti festival. C’è un’esperienza che ti ha particolarmente segnata?
Una delle esperienze più importanti per me è stata con l’Orchestra del San Carlo di Napoli.
In quell’occasione ho avuto il privilegio di lavorare con direttori straordinari come Dan Ettinger e Juraj Valčuha, e di ricoprire il ruolo di spalla dei secondi violini. È stata un’esperienza travolgente, in cui ogni prova e ogni nota erano carichi di emozione e di rispetto per la musica. Suonare nel Festival di Ravello, con un repertorio dedicato a Beethoven, in una cornice incantevole, è stata una delle soddisfazioni più grandi della mia carriera e mi ha insegnato quanto sia potente la bellezza della musica.
L’anno 2020 sembra essere stato cruciale per la tua carriera, con ruoli di spalla e selezioni in ambiti prestigiosi. Come hai vissuto questo periodo?
Il 2020 è stato un anno che ha richiesto molta resilienza. La pandemia è stata dura per tutti, ma ho scelto di vedere quel periodo come un’occasione per concentrarmi e migliorare. Nonostante tutto, mi sono dedicata completamente alla musica, incanalando tutte le mie energie nello studio e nella preparazione. In un certo senso, ho trovato nuove motivazioni e ho raggiunto obiettivi importanti anche in mezzo agli ostacoli. È stato un momento di riflessione e crescita, che mi ha reso ancora più determinata a seguire la mia strada.
Attualmente collabori con l’Orchestra della Magna Grecia e con altri ensemble di rilievo. Come riesci a bilanciare questi impegni con il tuo percorso di perfezionamento?
Collaborare con l’Orchestra della Magna Grecia di Taranto e ricoprire il ruolo di spalla rappresenta per me una straordinaria opportunità di crescita e una fonte inesauribile di ispirazione. La varietà dei programmi, che spaziano tra stili e generi diversi, rende ogni esperienza unica, arricchita dall’entusiasmo e dall’energia del pubblico che ci segue sempre numeroso.
Hai avuto l’opportunità di partecipare a trasmissioni televisive come “I Migliori Anni”. Qual è stata la tua esperienza nel portare la musica su un palcoscenico così diverso?
È stata un’esperienza incredibile! Partecipare a una trasmissione Rai come “I Migliori Anni”, con un ensemble di soli sei archi in uno studio televisivo, è stato incredibile.
Le luci colorate dello studio, con la sinergia di noi musicisti, assieme a quella di artisti di fama mondiale e del Maestro Pinuccio Pirazzoli, ha reso ogni volta davvero magico. Vorrei che tutti potessero sperimentare ciò.
Il mondo della musica classica è altamente competitivo. Come affronti le sfide e la pressione costante che caratterizzano questa carriera?
Penso che ogni carriera abbia le sue sfide e la sua competizione, e la musica classica non fa eccezione. Ma io scelgo di concentrarmi sulla bellezza della musica, su quello che si può creare e trasmettere.
L’impegno, la dedizione e la passione mi guidano ogni giorno e mi aiutano a superare ogni pressione. Per me, ogni singola opportunità è un dono e un’occasione per crescere.
Tra i tuoi prossimi obiettivi, ci sono traguardi particolari o nuove sfide che desideri raggiungere?
Sicuramente ho nuovi obiettivi che non vedo l’ora di raggiungere. Sto esplorando nuovi repertori e, nel frattempo, continuo a perfezionarmi come violinista, ma al momento questi obiettivi li custodisco per me.
Spero di poterli presto condividere con tutti voi.
Sei rientrata da pochi giorni da X Factor. Come hai vissuto questa esperienza?
Sono rientrata pochi giorni fa dall’esperienza di X Factor, dove ho avuto l’onore di accompagnare, con altri bravissimi colleghi, i semifinalisti di X Factor.
È stato incredibile immergersi nei “dietro le quinte” e vedere da vicino l’enorme lavoro svolto da tutto lo staff: costumiste, truccatori e parrucchieri, fonici attenti a ogni minimo dettaglio e i coach che guidano i ragazzi con tanta passione. Giorni intensi e carichi di emozioni che ho condiviso con i miei colleghi e il Maestro Emanuele Facchinetti, che con la sua professionalità ha reso questa esperienza ancora più speciale.
Infine, cosa ti auguri che il pubblico possa cogliere dalle tue interpretazioni? Qual è il messaggio che desideri trasmettere attraverso il tuo violino?
Il mio più grande desiderio, penso come quello di tanti miei colleghi, sicuramente è quello di rendere la musica, in ogni luogo, un linguaggio universale attraverso cui veicolare e far arrivare a chi ascolta anche dei valori umani e universali, fondamentali per il benessere di ogni essere umano.
Penso alla bellezza, la gentilezza, la gioia, l’amore, la pace, emozioni e riflessioni che la musica sa risvegliare come per magia.
Suonando nel mio tempo libero in alcune case protette residenziali per anziani, ho visto molte volte come la musica li abbia resi gioiosi, cambiando in meglio la loro postura sulla sedia, facendo battere le mani, illuminando i loro occhi.
Vorrei che chiunque sentisse suonare il mio violino potesse sentire, all’unisono, vibrare con le mie corde anche quelle del suo profondo, del suo cuore, dove percepire valori universali come l’amore, la gioia, la pace che solo la musica sa risvegliare. E mai come oggi di questo, ne abbiamo tutti bisogno.
Grazie Miriam per il tuo tempo e complimenti per tutto!
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