Dal 2019, i Monolite si sono affermati come una delle band più interessanti della scena alternative rock italiana. Con un sound graffiante e granitico, il duo romano composto da Vincenzo Storm e Gianluca Riccio ha saputo trasformare il disagio e l’inquietudine in pura energia musicale. Dopo il debutto con Monolite EP e un percorso creativo che li ha portati a collaborare con il rinomato studio “Natural Headquarter”, i Monolite si apprestano a presentare il loro nuovo EP, “Verbo”. Abbiamo avuto l’occasione di intervistarli per scoprire di più sul loro viaggio artistico e musicale.

a cura di Salvatore Cucinotta


Benvenuti su Che! Intervista, Vincenzo e Gianluca, è un piacere avervi qui! Partiamo dalle origini: come è nata l’idea di creare i Monolite e cosa vi ha ispirato all’inizio?
Grazie per l’invito, è un piacere essere qui! I Monolite nascono dalla volontà di creare un progetto musicale che potesse unire le nostre esperienze e passioni. Suonavamo già insieme in una band glam rock più di dieci anni fa, ed è stato naturale proseguire su un percorso che riflettesse una maggiore maturità artistica. La voglia di raccontare la nostra visione del mondo attraverso testi intensi e un sound potente è stata la scintilla che ha dato vita ai Monolite.

Il vostro sound è stato descritto come “granitico” e capace di incanalare disagio e inquietudine. Come riuscite a trasformare queste emozioni in musica?
Crediamo che la musica sia uno specchio delle nostre emozioni più profonde. Disagio e inquietudine sono sentimenti universali, e trasformarli in musica ci permette di condividerli, di far sì che chi ascolta possa sentirsi meno solo. Lavoriamo molto sulle dinamiche sonore: le parti più crude e intense rappresentano le difficoltà, mentre le aperture melodiche danno voce alla speranza e alla resilienza. È un equilibrio che cerchiamo di mantenere in ogni brano.

Nel 2020 avete pubblicato il vostro primo EP. Cosa rappresenta questo progetto per voi e come ha influenzato il vostro percorso artistico?
Il primo EP è stato un momento fondamentale per noi. Ci ha permesso di dare una direzione chiara al progetto e di capire davvero cosa volevamo comunicare. È stato il nostro biglietto da visita, ma anche una sfida: volevamo mantenere autenticità e coerenza senza mai smettere di sperimentare. Grazie a quell’EP, siamo cresciuti sia come musicisti che come persone, gettando le basi per quello che siamo oggi.

La scena underground romana ha avuto un ruolo importante nella vostra crescita. Cosa significa per voi far parte di questa comunità musicale?
La scena underground romana è un ambiente ricco di energia e creatività. Essere parte di questa comunità ci ha dato la possibilità di confrontarci con tantissimi artisti, ognuno con il proprio stile e la propria visione. È una realtà che ti spinge a migliorarti, a essere sempre vero in quello che fai. Per noi significa appartenere a qualcosa di più grande, contribuendo a tenere vivo un panorama musicale variegato e indipendente.

Nel 2022 avete iniziato a collaborare con il Natural Headquarter. Come è stato lavorare in uno studio così rinomato per il rock alternativo italiano?
Lavorare al Natural Headquarter è stata un’esperienza incredibile. È un luogo che trasuda storia musicale, e respirare quell’atmosfera ci ha motivato ancora di più. Il team con cui abbiamo lavorato ha compreso subito la nostra visione e ci ha aiutato a portarla al massimo potenziale. È stato un passo importante per noi, che ha segnato una nuova fase del nostro percorso artistico.

Verbo, il vostro nuovo EP, è appena stato pubblicato. Potete raccontarci qualcosa sul processo creativo dietro questo progetto?
Verbo è il risultato di un lavoro intenso sia a livello musicale che personale. Ogni brano è nato da un momento di riflessione o da esperienze vissute, cercando di condensare emozioni e pensieri in pochi minuti. Abbiamo lavorato molto per superare le convenzioni del rock più tradizionale, esplorando sonorità e atmosfere diverse. È un progetto che parla di rinascita, resilienza e accettazione, e speriamo che arrivi al cuore di chi lo ascolta.

I vostri singoli “Pezzo Pop”, “Marta” e “Fragile” hanno ricevuto ottime recensioni. Come scegliete i brani da pubblicare e quale messaggio sperate di trasmettere attraverso di essi?
La scelta dei singoli non è mai facile, ma cerchiamo di puntare sui brani che rappresentano al meglio il messaggio dell’EP. “Pezzo Pop” è una riflessione ironica sul mercato musicale, mentre “Marta” e “Fragile” parlano di rinascita e vulnerabilità. Con questi brani vogliamo comunicare che ogni difficoltà può essere superata, e che c’è sempre spazio per riscoprire sé stessi.

Il vostro stile si è evoluto dal primo EP ad oggi. Quali sono le principali differenze che notate nella vostra musica e nel vostro approccio creativo?
Rispetto al primo EP, sentiamo di aver fatto un grande passo avanti. Abbiamo affinato il nostro sound, cercando di renderlo più personale e riconoscibile. Anche l’approccio creativo è cambiato: oggi ci concentriamo di più sulle emozioni che vogliamo trasmettere, sperimentando con strutture e arrangiamenti per raccontare al meglio le nostre storie.

Avete avuto l’opportunità di aprire per i Vintage Violence e di suonare al Traffic Live di Roma. Come vivete l’esperienza del live e che rapporto avete con il vostro pubblico?
Il live è il momento in cui tutto prende vita. È lì che possiamo sentire l’energia del pubblico e condividere davvero la nostra musica. Ogni concerto è unico, ed è sempre emozionante vedere le persone cantare i nostri brani o lasciarsi trasportare dalla nostra musica. Per noi, il rapporto con il pubblico è fondamentale: vogliamo creare una connessione autentica e far sentire ogni persona parte di qualcosa.

Infine, quali sono i vostri piani futuri? Possiamo aspettarci nuove sorprese dai Monolite nei prossimi mesi?
Assolutamente sì! Innanzitutto, Il 21 Dicembre ci sarà il Release Party al Wishlist Club di Roma. Sarà una serata bellissima in collaborazione con Radio Rock, Radio Rock Italia e Febbra Rock.

Abbiamo in programma di portare Verbo in giro il più possibile, con nuove date live e, magari, qualche sorpresa per chi ci segue. Stiamo già lavorando a nuove idee, perché la voglia di scrivere e sperimentare non si ferma mai. Restate connessi e #diffondeteilverbo

Grazie ragazzi per questa intervista e complimenti davvero per la vostra carriera artistica!
Teneteci aggiornati e continuate a seguirci su Che! Intervista.

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