Cantautore e polistrumentista romano, Montegro ci racconta il suo percorso artistico, fatto di collaborazioni prestigiose, come quella con Max Gazzè, e influenze musicali che spaziano dal cantautorato alla musica elettronica.
Il suo primo EP è “Fare di meglio”. Scopriamo la sua storia.
intervista a cura di Noemi Aloisi
introduzione a cura di Salvatore Cucinotta
Benvenuto su Che! Intervista, Montegro! Sei un cantautore, come è nata la tua passione per la musica?
Onestamente non ne ho ricordi, ho cominciato a suonare per gioco la chitarra da piccolissimo. È stata una passione che mi ha accompagnato da sempre.
Oltre a cantare, quali strumenti suoni e quando hai iniziato a farlo?
Mi sono avvicinato alla musica con la chitarra, appunto. Il canto è arrivato più per una esigenza di espressione che per una passione in sé. Negli anni, oltre alla chitarra, ho studiato basso elettrico e pianoforte, che sono strumenti che molto spesso mi aiutano nella scrittura.
Da cosa ti lasci ispirare quando scrivi?
Quando scrivo cerco di non mettermi dei punti che spesso rischiano di confinarmi. Per me il momento della scrittura, per fortuna, è un momento che arriva da solo e spesso coincide con un momento di saturazione, come se dovessi quasi per esigenza fisica tirare fuori pensieri e metterli dentro le canzoni.
Da quali generi musicali sono caratterizzati i tuoi brani?
A livello testuale, senza dubbio, dal cantautorato. Sono cresciuto con i grandi cantautori e continuano a influenzarmi anche oggi. Per quanto riguarda la parte strumentale, mi piace lasciarmi contaminare da tutto ciò che mi attrae senza limiti. Ci sono periodi in cui ascolto molta elettronica e altri, come in questo, in cui ho riscoperto un grandissimo interesse per la musica popolare di stampo ispanico/portoghese.
Che rapporto hai con la città di Roma?
Credo un pò il rapporto che hanno tutte le persone con questa città. Roma, a mio parere, tanto ti dà e tanto ti toglie, anche dal punto di vista emotivo. Col tempo sono riuscito a trovare il mio equilibrio in questo gigantesco frullatore e, ad oggi, fatico a immaginarmi lontano da questa città che ormai sento casa.
“Un’altra adolescenza” è uno dei brani che fanno parte del tuo ultimo disco, ed è stato co-firmato con Max Gazzè. Come è stata questa esperienza e come descriveresti questo pezzo?
È stata un’esperienza immensa. Io sono cresciuto con la musica di Max e scrivere per lui mi ha dato tantissimo. Un’altra adolescenza è un brano che ho scritto nel 2020 e lo sento tanto. Dentro ci sono tutte le domande che ogni giorno mi si presentavano davanti e proprio per questo, negli anni, mi ci sono aggrappato. Ad oggi, per me rappresenta sicuramente una delle canzoni più intime che abbia scritto.
“Fare di meglio” è il tuo primo EP. Che tematiche affronti nei brani che ne fanno parte?
Fare di meglio principalmente racchiude un po’ tutte le consapevolezze dei giovani nei temi di rapporti sociali, relazionali e futuro. La nostalgia, senza dubbio, credo sia un po’ il filo che collega tutte le canzoni di questo piccolo disco.
Nel corso della tua carriera ci sono state diverse esibizioni. Ce n’è una che ricordi con piacere?
Potrei sembrare ripetitivo, ma se devo essere sincero, sicuramente le esperienze live con Max Gazzè sono quelle che mi porterò nel cuore sempre.
Il 12 Dicembre suonerai al Wishlist a Roma. Ad accompagnarti ci sarà la band al completo. Dunque, che formazione vedremo?
Sarà una formazione nuda e cruda. Abbiamo riarrangiato i brani in chiave più analogica. Mi piace che live le canzoni abbiano un sapore più “suonato”. Per questo niente sequenze o tracce di sostegno, ma tanto cuore e corde. Io suonerò principalmente il basso e sul palco con me ci saranno:
- Gabriele Frani (chitarra elettrica)
- Domenico Daniele (tromba/sintetizzatori/chitarra acustica)
- Andrea Guarnera (sintetizzatore Moog)
- Daniele Siragusa (batteria)
Al momento stai lavorando a dei nuovi progetti che vuoi anticiparci?
Sto scrivendo e registrando tante canzoni che non vedo l’ora di pubblicare. Forse nella domanda delle influenze musicali c’è qualche anticipazione 🙂
Grazie Montenegro per questa bella intervista e complimenti per la tua carriera artistica!
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