Il 10 gennaio 2025, l’uscita di Bimbi Cattivi, il primo album della cantautrice punk rock Namida. Un disco che esplora le contraddizioni, le fragilità e la voglia di ribellione di una generazione, tra melodie incalzanti e testi senza filtri. Abbiamo avuto l’opportunità di parlare con Namida per scoprire di più su questo lavoro e sul suo percorso artistico.

a cura di Salvatore Cucinotta


Benvenuta su Che! Intervista, Namida! “Bimbi Cattivi” è il tuo primo album: come ti senti ora che sta per essere pubblicato?
Mi sento incredibilmente emozionata e anche un po’ sollevata. L’album è finalmente là fuori, nelle mani di chi lo ascolta, e questo mi dà una sensazione di realizzazione unica. È stato un lungo percorso, ma ora che è uscito il 10 gennaio, posso finalmente vedere come il pubblico reagisce, e questo è il vero momento magico. È come se tutta l’energia che ho messo nel disco stesse ora trovando una casa nel cuore delle persone.

Nel disco affronti temi come il senso di appartenenza, la ribellione e la vulnerabilità. Qual è stata l’ispirazione principale dietro questo progetto?
L’ispirazione principale è la mia esperienza di vita, ma anche tutto ciò che vedo attorno a me. È un album che parla di sentirsi fuori posto, di cercare se stessi, di non avere paura di essere imperfetti. Volevo raccontare la mia generazione senza filtri, con tutte le sue contraddizioni, le sue insicurezze ma anche la sua forza e voglia di riscatto.

Il sound dell’album mescola punk rock, pop e influenze anni 2000. Quali sono stati i tuoi riferimenti musicali durante la scrittura e la produzione?
Sono cresciuta con il pop-punk anni 2000, quindi band come Green Day, Paramore, Blink-182 sono sicuramente nel mio DNA musicale. Ma ho anche influenze più recenti, dall’alternative rock fino a certe sfumature del pop moderno. L’idea era quella di unire questi mondi, creando un suono che fosse mio e che rappresentasse al meglio le emozioni del disco.

Il titolo dell’album, Bimbi Cattivi, sembra evocare un senso di sfida e anticonformismo. Cosa significa per te e cosa vuoi comunicare con questo nome?
Bimbi Cattivi” è un nome provocatorio, ma non significa essere cattivi nel senso classico. Parla di chi è stato giudicato senza essere capito, di chi si è sentito fuori posto solo perché non voleva seguire le regole imposte dagli altri. È un inno a chi si sente in bilico tra ribellione e fragilità, a chi ha voglia di trovare la propria strada senza compromessi.

Nel tuo percorso artistico hai calcato palchi importanti e aperto concerti per artisti di grande rilievo. Qual è stata l’esperienza live più significativa per te finora?
Sicuramente l’apertura del concerto di Vasco a San Siro è stata un momento che mi ha segnato. È stata un’esperienza incredibile, che mi ha dato la spinta per chiudere il disco con ancora più convinzione. Mi ha fatto capire quanto la dimensione live sia fondamentale per me, quanto la musica prenda davvero vita nel contatto diretto con il pubblico.

Hai dichiarato che questo disco è una sorta di confessione, senza filtri. Qual è il brano più personale dell’album e perché?
Direi “NEVERGREEN“. È una canzone che racconta tanto di me, delle mie notti insonni passate a sognare ad occhi aperti ma anche a combattere mille paranoie. Rappresenta quella dualità tra desiderio e paura, tra la voglia di emergere e il timore di non essere mai abbastanza. È uno dei pezzi in cui mi rivedo di più.

Nel panorama musicale italiano, il punk rock non è un genere molto rappresentato. Come vedi il futuro di questo genere e quale spazio credi possa ritagliarsi nel mercato attuale?
Penso che ci sia una nuova ondata di artisti che stanno riportando l’energia e l’attitudine del punk in un contesto più attuale, mescolandolo con influenze diverse. Credo che il punk rock possa avere ancora molto da dire, soprattutto in un’epoca in cui tanti giovani sentono il bisogno di urlare le proprie emozioni, di sentirsi rappresentati in modo autentico.

Se dovessi descrivere l’album con tre parole, quali sarebbero e perché?
Crudo – perché è sincero, diretto, senza filtri.
Potente – perché ha un’energia che spinge a non arrendersi, a gridare al mondo chi siamo.
Libero – perché non segue schemi o mode, ma nasce da un’esigenza autentica di esprimermi.

Dopo l’uscita di Bimbi Cattivi, quali sono i tuoi progetti futuri? Possiamo aspettarci un tour o nuove collaborazioni?
Assolutamente sì, il mio obiettivo principale ora è portare il disco dal vivo. Voglio farlo vivere sul palco, creare quell’energia unica che solo un live può dare. E poi ci sono già nuove idee, nuove collaborazioni in vista… ma per adesso mi godo questo momento e il viaggio che Bimbi Cattivi sta per iniziare.

Infine, cosa vorresti che chi ascolta il tuo album portasse con sé dopo averlo sentito?
Vorrei che chi ascolta questo album si sentisse meno solo. Vorrei che trovasse una canzone in cui riconoscersi, che potesse essere una colonna sonora nei momenti di rabbia, di fragilità, di voglia di riscatto. Se anche solo una persona, ascoltandolo, si sentirà capita, allora avrò raggiunto il mio obiettivo.

Grazie Namida per il tuo tempo! Complimenti per il tuo album!
A presto!

Per saperne di più visita:
Facebook | Instagram | matildedischi.it

Richiedi un’intervista esclusiva!

Copy link