Ospiti – Il romanzo di Mario Capello, Bompiani, 2025

Con Ospiti, in uscita per Bompiani a Febbraio 2025, Mario Capello firma un romanzo che scava nelle profondità dell’identità, dell’appartenenza e della solitudine di chi si trova sospeso tra due mondi. Ambientato in una Stoccolma fredda e silenziosa, il libro racconta l’incontro tra Marco e Lara, due italiani trapiantati in Svezia, due esistenze che si sfiorano nel tentativo di dare forma a un senso di casa che continua a sfuggire.

a cura di Salvatore Cucinotta


Marco e Lara sono due migranti dell’anima prima ancora che della geografia. Marco, torinese d’origine e pugliese d’adozione, ha scelto il Nord Europa per sfuggire a un’Italia che sente estranea. Scrive poesie, si occupa di importazione di vini italiani e coltiva un’insolita passione per le apocalissi. La sua vita appare in bilico, priva di una direzione precisa, riflesso di una generazione che fatica a riconoscersi in un luogo e in un tempo definiti.

Lara, ex programmatrice perugina, lavora in una tech company in rapida ascesa e cresce da sola suo figlio Oscar, un bambino solitario e sensibile. È proprio grazie a un’app per incontri che Lara ha sviluppato che lei e Marco si conoscono. Il loro rapporto nasce sotto il segno di una precarietà emotiva che riflette la condizione di chi, pur avendo scelto di andarsene, si scopre ancora alla ricerca di un’appartenenza che non trova né nel passato né nel presente.

Un amore impossibile e una città che osserva

Quella tra Marco e Lara non è una storia d’amore tradizionale. Non ci sono promesse, né illusioni di un “per sempre”. C’è piuttosto un bisogno di vicinanza, un tentativo di riempire il vuoto lasciato da un altrove che non si può più abitare. Stoccolma, con le sue lunghe ore blu, i cieli tersi e le strade innevate, diventa il terzo protagonista del romanzo: una città dall’apparenza accogliente ed equa, ma capace di trasformarsi in un luogo ostile per chi non si conforma.

L’autore descrive un’Europa in cambiamento, in cui anche i paesi tradizionalmente simbolo di apertura cominciano a mostrare tensioni, chiusure, spinte razziste. È un mondo che si va irrigidendo, che comincia a isolare chi non riesce a integrarsi perfettamente nei suoi schemi. La condizione di straniero diventa quindi una metafora più ampia, non solo geografica ma esistenziale: chi sono veramente gli “ospiti” del titolo? Marco e Lara sono ospiti in un paese che non sentono mai davvero loro, ma forse lo sono anche della loro stessa vita, delle scelte che li hanno portati lì, del tempo che scorre senza offrire risposte definitive.

La scrittura di Mario Capello è asciutta eppure densa, capace di restituire con precisione chirurgica il senso di spaesamento dei protagonisti. Il suo è un romanzo che procede per atmosfere, per dettagli minimi che rivelano universi interiori. Il dialogo tra Marco e Lara è spesso rarefatto, fatto di sottintesi più che di parole esplicite, in perfetto equilibrio tra distanza e vicinanza, tra desiderio e paura di perdersi.

Non è solo un romanzo sull’emigrazione, ma un’indagine sul senso di essere stranieri, dentro e fuori di sé. Un’opera che tocca le corde più profonde della contemporaneità e che si candida a diventare una delle letture più significative dell’anno.

Per saperne di più visita: bompiani.it

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