REDFRA: la musica come linguaggio universale che unisce ed emoziona

Giovane e talentuosa cantante, RedFra è un esempio di come la passione per la musica possa diventare uno strumento per esprimere se stessi e affrontare tematiche profonde e delicate.
Nel corso di questa intervista esploreremo non solo il suo percorso musicale e le sue influenze artistiche, ma anche il messaggio potente e autentico che si cela dietro il suo ultimo brano, “Controllo”.

a cura di Noemi Aloisi


Benvenuta su Che! Intervista, REDFRA! Sei una cantante e la tua passione per la musica c’è da quando sei piccola. Come è nata?
Ho iniziato sin dall’età di 4 anni a, diciamo manifestare questo interesse verso la musica. Sicuramente c’è da dire che non sono stata l’unica all’interno della mia famiglia, essendo cresciuta in una dove i miei zii, due in particolare erano dei dj. Ricordo che trascorrevo interi pomeriggi a guardare delle serie tv dove si cantava o dei musical, tipo “Gleeâ€, “Victorious†e tanti altri. E ricordo con assoluta certezza che quando osservavo delle chitarre, specialmente quelle elettriche, provavo sempre a suonarle o chiedevo alla mia mamma di acquistarne una perchè ero totalmente affascinata da quello strumento! Anche se negli anni, ci sono stati dei periodi della mia vita in cui presi lezioni di pianoforte, violino e per l’appunto chitarra, che dopo un bel po’ di tempo ho finalmente ripreso.

    A breve conseguirai la laurea in Comunicazione e DAMS presso l’Universitá della Calabria. Cosa ti ha lasciato questa esperienza formativa? 
    Per quanto riguarda l’università diciamo che all’inizio ero scettica se percorrere questa strada o meno, dal momento che stavo per arruolarmi nell’esercito italiano! Ma ad oggi sono davvero contenta del mio percorso di studi anche perché mi ha fatto crescere a livello mentale e anche umanamente, facendomi allacciare dei rapporti stupendi con delle persone che in altri contesti magari non avrei avuto modo di incontrare, con interessi in comune tra cui quello per la musica e il teatro. 

    Studi canto e musica alla RC VOCE PRODUZIONE, quali sono i generi che preferisci?
    Questa è una bella domanda, sicuramente c’è il rock/ punk rock, ma può essere anche un rock influenzato da sonorità pop, post-punk con delle vibes heavy metal in stile Metallica (uno dei miei gruppi preferiti). Diciamo che amo sperimentare con la musica e a dirla tutta, sono cresciuta ascoltando una vastità di generi musicali quindi sono solita a spaziare in questa cornice!

    Da cantante come vivi l’impatto con il pubblico e cosa vuol dire per te cantare?
    Per me cantare è una vera e propria liberazione! Non riesco a descrivere in modo “umano†quale significato e quanta importanza abbia per me. È l’essenza della mia esistenza, del mio essere e dell’esistere in questo mondo e senza questo motore non riuscirei a vivere! È come fondersi con essa e ricercare la luce sempre e solo in quest’ultima. L’impatto con il pubblico è sempre troppo emozionante per me, a volte mi sento molto insicura perchè sono per natura autocritica in un modo fuori dal normale e quindi alimento delle aspettative su me stessa che poi non voglio deludere e a volte questa cosa mi crea dei limiti che in verità sono frutto della mia mente.

    “Controllo†è il nome del tuo ultimo brano, che si presenta a metà strada tra le sonorità del punk, in chiave leggera e del pop. Quali strumenti o effetti accompagnano la tua voce?
    “Controllo†è il mio primo brano inedito! Come inizio ho voluto mantenermi diciamo con le ali basse, quindi ho optato per un accompagnamento molto easy che comprende due linee di basso, le chitarre di cui un assolo verso la fine del brano che tocca l’apice dell’emotività del pezzo, e dei cori che hanno rafforzato l’intenzione del messaggio all’interno del ritornello.

    Con “Controllo†tocchi una tematica importante, spesso sminuita, ma molto diffusa tra i giovani, quella della salute mentale ed in particolare degli attacchi di panico. Posso chiederti se ne hai mai sofferto?
    Riuscire a parlare di questo per me non è stato facile, è stato come fare un salto nel buio e vedere la me di oggi riuscire a superare quei momenti legati a queste crisi mi fa un certo effetto. Purtroppo ho attraversato una fase della mia vita in cui le mie giornate ormai erano sempre uguali e dove gli attacchi di panico erano all’ordine del giorno. Ricordo che durante i primi attacchi dove non riuscivo nemmeno a respirare e perdevo la sensibilità di alcuni arti del mio corpo, non sapevo ancora che fosse legato all’ansia e quindi avevo paura di morire, che fosse un qualcosa di grave, magari un infarto. E pian piano ho iniziato a convivere con questa condizione che purtroppo mi distruggeva psicologicamente e appunto durante gli attacchi perdevo completamente il controllo, ero annebbiata! Non riuscivo ad essere razionale. E quindi controllo per me è stata una rivalsa e sono fiera del lavoro che ho svolto, fiera della donna che sono diventata nonostante tutta questa sofferenza. 

    Che messaggio vorresti lanciare con questo brano?
    Il mio messaggio è quello di dare forza e speranza a chi come me ha affrontato da solo tutto ciò! Di abbracciare il vostro dolore ma soprattutto di viverlo fino in fondo perché è proprio quando perdi te stessa che in realtà ti ritrovi, ti dai un valore e acquisisci una sensibilità ed una forza indescrivibile! In questi momenti è importante reagire e non lasciarsi abbattere ma è di vitale importanza anche lasciarsi aiutare da chi ci ama e vuole starci accanto.

    Che ne pensi della psicoterapia e che consiglio daresti a chi soffre di attacchi di panico e ha problemi di salute mentale?
    Per quanto mi riguarda avrei voluto in passato che ci fosse stato qualcuno ad ascoltarmi, ad ascoltare i miei pensieri intrusivi, che si trasformavano in ossessione e disagio. Ma in realtà è stata una mia scelta e solo a distanza di tempo ne ho capito l’importanza! Non volevo farmi seguire da uno psicologo perché sarei stata giudicata dalla società, avrebbe mosso delle voci sulla mia persona e quindi i pregiudizi avrebbero rovinato quello che mi ero costruita intorno a me. La verità è che invece la psicoterapia ci può salvare la vita, per cui il mio consiglio è quello di non precludersi questo tipo di aiuto.

    Ci sono diverse teorie riguardo la salute mentale, ad esempio secondo alcuni studi, tecniche come la respirazione, la mindfulness e la meditazione, sarebbero in grado di farci sentire meglio. Hai mai provato a praticare queste attività?
    La mindfulness così come la meditazione appartengono allo stesso ramo dove il tutto si basa su una sorta di consapevolezza di se stessi e della propria crescita, a livello spirituale con una visione del tutto non giudicante verso se stessi ma anche verso il prossimo. Dove bisogna lasciare andare ciò che ci fa stare male, dove bisogna accettarsi e avere fiducia! Io adoro la meditazione e spesso quando sono nervosa è l’unica pratica che riesce a calmarmi.

    Stai lavorando ad altri progetti in questo periodo? Ci sono nuovi brani pronti ad uscire che vuoi anticiparci?
    Of course! Sto lavorando ad un prossimo inedito e a tante altre cose ancora e sono felice! Ma non posso anticiparvi nulla, sarà una sorpresa esilarante per cui per il momento posso solo dirvi STAY ROCK!

    Grazie RedFra per questa intervista! Tienici aggiornati!
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