Band dal sound unico e dallo spirito ribelle, hanno conquistato il pubblico con il loro “rock cantautorale introspettivo” e una carriera che vanta importanti collaborazioni e vittorie in prestigiosi contest musicali. Il loro ultimo singolo “Canzone Nuova” è un inno alla libertà interiore. Abbiamo il piacere di ospitare i Roundeep per scoprire di più sulla loro visione artistica e sul loro viaggio musicale.

a cura di Salvatore Cucinotta


Benvenuti, Roundeep! Potete raccontarci come nasce il vostro stile, il “rock cantautorale introspettivo”? Quali sono le influenze principali che hanno dato vita a questo genere unico?
La nostra musica è il risultato di un viaggio interiore, dove ogni nota e ogni parola raccontano storie che tutti noi abbiamo vissuto. Lo stile del rock cantautore introspettivo nasce da una profonda necessità di esplorare le emozioni umane e di tradurle in suoni, unendo la forza del rock con la fragilità della vulnerabilità.
Tra le influenze principali, possiamo sicuramente citare i grandi cantautori italiani, che ci hanno insegnato l’importanza della parola. Artisti come Fabrizio De André e Lucio Dalla ci ispirano a scrivere testi che non solo suonano bene, ma che hanno un messaggio potente da trasmettere. Dall’altra parte, le iconiche sonorità delle rock band mondiali come i Queen e i Pink Floyd ci hanno insegnato a costruire atmosfere epiche e a sperimentare con la musica.
Immaginate la maestosa melodia di “Bohemian Rhapsody” che si intreccia con l’introspezione di un testo di De André; è questa fusione che ci spinge a guardare dentro noi stessi ed esplorare tematiche esistenziali, creando una musica impegnata che ci fa sentire vivi e in connessione con gli altri. La questione non è solo “che tipo di musica facciamo”, ma “quali storie vogliamo raccontare e quali emozioni vogliamo suscitare”. Questa è la chiave del nostro stile: un invito a perdersi nelle nostre canzoni tanto quanto noi ci siamo persi nella loro creazione.

Crediamo fermamente che, in un mondo che corre veloce, la musica possa fungere da rifugio e da specchio, permettendo a chi ascolta di scoprire parti di sé che magari non aveva mai considerato. Ecco perché il nostro viaggio musicale è così profondo e, speriamo, in grado di toccare anche le corde più intime di chi ci ascolta.

Come è nato il nome Roundeep e cosa rappresenta per voi?
Il nostro nome, Roundeep, racchiude un significato profondo e multifacetico. Inizialmente, richiama il documento che i marinai firmavano per unirsi in una rivolta, il “Round Robin”, un atto di fiducia reciproca in un contesto di ribellione. Ma non è solo questo; “Round” simboleggia la lotta quotidiana contro noi stessi, come in un match sul ring, mentre “Deep” rappresenta le battaglie che affrontiamo nel nostro cuore e nella nostra anima. La nostra musica è dedicata a coloro che, come noi, si sentono in continua lotta ma anche alla ricerca di autenticità e connessione.

Roundeep, quindi, diventa una sorta di manifesto della nostra visione: in un mondo affollato di estraneità e divisioni, vogliamo essere una famiglia che si sostiene e si ispira a vicenda, dove ogni voce conta e ogni contributo è essenziale. Questo nome non è solo un’etichetta, ma una promessa di rispetto e collaborazione, un invito a costruire uno spazio in cui le idee possono fluire liberamente e le relazioni umane possono prosperare.

Scoprire Roundeep significa quindi entrare in un universo in cui il potere delle connessioni autentiche si traduce in innovazione, creatività e una rete di supporto in grado di affrontare le sfide del presente. Non è solo una famiglia di pensiero; è un movimento che incoraggia ognuno di noi a mettere da parte le proprie differenze e unirsi per il bene comune.

La libertà spirituale è un tema centrale nella vostra musica. Qual è il messaggio che volete trasmettere al pubblico?
La nostra musica è un viaggio interiore, un invito a esplorare le profondità della propria anima. Attraverso le note e le parole, vogliamo trasmettere un messaggio potente: la libertà spirituale inizia dal perdono, sia verso sé stessi che verso gli altri. In un mondo che spesso ci spinge a conformarci a standard irraggiungibili, noi scegliamo di abbracciare la vulnerabilità e l’accettazione. Ogni brano è un rifugio, un luogo dove possiamo liberarci dai pesi del giudizio e imparare a celebrare le nostre imperfezioni. Speriamo di ispirare le persone a riconoscere il loro valore intrinseco, a lasciare andare il bisogno di approvazione esterna e a scoprire la forza che nasce dall’autenticità. In fondo, la vera libertà spirituale si trova nella capacità di essere semplicemente noi stessi, senza filtri e senza paure.

Il vostro singolo, “Canzone Nuova”, è un inno alla libertà interiore. Quali emozioni sperate possa suscitare negli ascoltatori?
Il nostro singolo “Canzone Nuova” rappresenta un viaggio musicale verso la riscoperta del proprio Io e una celebrazione della libertà interiore. Speriamo che, ascoltando la canzone, gli ascoltatori possano sentire una sorta di richiamo di vita dentro di sé, come se ogni nota e ogni parola fossero un invito a liberarci dai condizionamenti esterni e a riabbracciare le nostre vere essenze.

La rinascita interiore è un tema universale, e attraverso la nostra musica desideriamo trasmettere la sensazione che ogni giorno può essere una nuova opportunità per ricominciare. Ci piacerebbe che gli ascoltatori sentissero una spinta ad esplorare le proprie emozioni, a riflettere sulle proprie esperienze e a scoprire la forza che si cela nel profondo del loro essere.

In un mondo così frenetico e spesso opprimente, speriamo che “Canzone Nuova” possa fungere da colonna sonora per quei momenti di introspezione e liberazione. Vogliamo che chi ascolta non si limiti a sentire la musica, ma che si senta ispirato a intraprendere un percorso di autentica riscoperta, abbracciando la bellezza della propria individualità e il potere della propria voce.

Avete calcato molti palchi importanti, inclusi il Roma Music Festival e Sanremo Rock. Quali sono state le esperienze più significative per la vostra crescita artistica?
La nostra avventura musicale ci ha portati su palchi illustri come il Roma Music Festival, il palco dell’Ariston di Sanremo e alla vittoria di “Una Voce per L’Europa”, ma le esperienze più significative non si limitano ai risultati dei Contest. Quello che realmente ci ha arricchiti è stato l’incontro con artisti straordinari e professionisti del settore, che ci hanno aperto gli occhi su nuove prospettive. Ogni backstage, ogni chiacchierata con un produttore, ci ha fornito insegnamenti preziosi, spingendoci a rinnovare il nostro approccio creativo.

Immagina il calore umano che si crea condividendo esperienze con chi vive la musica come noi; è in questi scambi che nascono le idee più brillanti. Ogni incontro ha rappresentato un tassello fondamentale nel nostro percorso, ispirandoci a spingerci oltre i nostri limiti, a reinventarci continuamente. Ecco, questa è la vera magia dei grandi eventi: non solo la possibilità di esibirsi, ma anche quella di essere parte di una comunità vibrante, dove ci si nutre l’uno dell’altro.

Avete collaborato con artisti affermati come Maurizio Solieri (chitarrista di Vasco Rossi), Andrea Cervetto (chitarrista dei New Trolls), Fabrizio Leo “Bicio” (chitarrista di Renato Zero, Eros Ramazzotti, Fiorella Mannoia), Cesareo (chitarrista di Elio e le Storie Tese). In che modo queste collaborazioni hanno influenzato la vostra musica e il vostro percorso?
La nostra esperienza di collaborazione con artisti di tale calibro, come Maurizio Solieri e Fabrizio Leo “Bicio”, non è stata soltanto un’opportunità di condivisione musicale, ma una vera e propria lezione di vita. Salire sul palco insieme a loro è stato un sogno che si è materializzato, un momento in cui la musica ha superato ogni barriera e ha creato un legame immediato e potente.

Osservandoli all’opera, abbiamo scoperto non solo la maestria tecnica, ma anche l’approccio appassionato e autentico che ognuno di loro ha verso la musica. Questa esperienza ci ha ispirato a spingere i nostri limiti, ad esplorare nuovi orizzonti e a cercare di esprimere la nostra unicità in un mercato così affollato. È stato un incitamento a non accontentarci mai, a trattare ogni nota, ogni accordo, come un’opportunità per raccontare la nostra storia.

Collaborare con artisti come Andrea Cervetto e Cesareo ci ha insegnato quanto sia fondamentale l’interazione artistica e la condivisione di idee. Ogni jam session, ogni momento di creazione condivisa, ha arricchito la nostra visione musicale, portandoci a sviluppare un suono che riflette le nostre esperienze e le emozioni che vogliamo trasmettere.

In definitiva, queste collaborazioni non solo hanno influito sul nostro suono, ma hanno anche rafforzato la nostra determinazione a vivere della nostra arte. In questo grande mare della musica, siamo diventati più curiosi e affamati di sperimentare, guidati dall’amore e dalla gratitudine per quegli artisti che ci hanno mostrato cosa significa davvero creare con passione. Siamo solo all’inizio di questo viaggio e non vediamo l’ora di scrivere nuovi capitoli insieme!

Parlateci dello spettacolo “I Cavalieri della Libertà”: come si integrano la musica e il teatro per trasmettere il messaggio di libertà?
“I Cavalieri della Libertà” rappresenta un affascinante connubio tra musica e teatro, un viaggio emozionale in cui ogni nota e ogni parola si intrecciano per dare vita a un messaggio di libertà sincero e potente. In questo spettacolo, il “destino” funge da catalizzatore, un ponte invisibile che non solo collega le varie forme d’arte, ma ci invita anche a riflettere sulle scelte che plasmano la nostra esistenza.

Immaginate una scena in cui un personaggio si confronta con le sfide della vita: la musica, con le sue melodie evocative, amplifica le emozioni, rendendo palpabili le speranze e le paure. Ogni brano musicale è scelto con cura per rispecchiare l’essenza della narrazione, creando un’atmosfera coinvolgente che trascina il pubblico in un dialogo intimo con la storia.

Ciò che rende “I Cavalieri della Libertà” davvero speciale è il messaggio universale che ne emerge: non importa quanto possa apparire impervia la strada verso i propri sogni, è fondamentale credere in se stessi e nella propria capacità di scrivere il proprio destino. Lo spettacolo esorta gli spettatori a non essere semplici spettatori della propria vita, ma protagonisti attivi, capaci di affrontare le sfide con coraggio e determinazione.
Alla fine, ci auguriamo che ogni persona che assiste a “I Cavalieri della Libertà” porti con sé un pezzo di questa esperienza, ispirata non solo dalla trama avvincente, ma anche dalla connessione profonda tra la musica e il teatro. Il nostro obiettivo è far sì che il pubblico esplori il proprio cuore e la propria mente, riscoprendo la libertà che si cela in ogni sogno e in ogni scelta. In questo modo, la musica e il teatro non sono solo forme d’arte, ma veri e propri strumenti di trasformazione personale e collettiva.

Lavorate con Red&Blue, un ufficio stampa di successo. In che modo questo ha influenzato la promozione della vostra musica?
Siamo davvero onorati di collaborare con Red&Blue, un ufficio stampa di successo che ha avuto un impatto significativo sulla nostra crescita musicale. Questa collaborazione ci ha aperto gli occhi su aspetti fondamentali della promozione che spesso restano dietro le quinte. Non si tratta solo di comunicare la nostra musica, ma di costruire un rapporto autentico con il nostro pubblico, comprendere le dinamiche del settore e adattare la nostra visione ai bisogni e alle opportunità di oggi.

La nostra connessione con Red&Blue è stata, per usare un termine che ci piace, una “fortuna serendipica”. Ci ha permesso di esplorare strategie innovative e di creare campagne che risuonano davvero con la nostra identità artistica. Siamo entusiasti di questo viaggio e della potenziale alchimia che possiamo sviluppare insieme. Speriamo che questa sia solo l’inizio di un percorso lungo e fruttuoso, arricchito da successi condivisi e nuove avventure musicali. È un privilegio avere al nostro fianco un team così talentuoso, e non vediamo l’ora di scoprire dove ci porterà questo viaggio!

Nei vostri concerti proponete sia brani originali sia rivisitazioni di classici. Come scegliete i pezzi da rivisitare e come li trasformate nel vostro stile?
Quando ci poniamo la questione di quali brani rivisitare, la risposta è sempre un viaggio personale. Ogni pezzo che selezioniamo è come un capitolo della nostra storia, un ricordo che ha lasciato un’impronta indelebile sulle nostre emozioni. Non si tratta solo di scegliere una canzone, ma di riscoprire le colonne sonore delle nostre esperienze di vita.
La trasformazione di questi classici avviene in modo quasi alchemico: prendiamo la struttura originale e la vestiamo con il nostro stile, ma non per snaturarla. Vogliamo che ogni reinterpretazione racconti qualcosa di noi, dei nostri incontri, delle gioie e delle sfide che abbiamo affrontato. È un dialogo tra passato e presente, in cui le emozioni si intrecciano con il nostro vissuto.
In ogni esibizione, il nostro obiettivo è quello di far vibrare le corde del cuore dei nostri ascoltatori, facendo sì che anche loro riscoprano i propri ricordi attraverso queste melodie. In fin dei conti, la musica è un linguaggio universale che riesce a unire le esperienze di ognuno di noi. Invitiamo chi ci ascolta a ripercorrere con noi questi sentieri sonori, perdendosi e ritrovandosi in un brano che, per noi come per loro, conserva una storia da raccontare.

Quali sono i progetti futuri per i Roundeep? Cosa possono aspettarsi i vostri fans?
Siamo entusiasti di condividere alcune anticipazioni sui nostri progetti futuri. Stiamo attualmente lavorando su collaborazioni incredibili, unendo talenti per creare qualcosa di veramente unico. I nostri fan possono aspettarsi un 2025 ricco di novità: stiamo preparando una serie di inediti che esploreranno nuove sonorità e tematiche, e non mancheranno eventi dal vivo che promettono esperienze memorabili. Siamo convinti che queste novità non solo vi sorprenderanno, ma vi inviteranno a far parte di un viaggio sonoro che si evolve e cresce insieme a voi. Restate sintonizzati, perché il meglio deve ancora venire!”

Grazie Roundeep, complimenti per la vostra carriera artistica e professionale.
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