Autrice del libro “Zara”, Sara è una voce potente e sensibile che si muove tra scrittura, introspezione e libertà creativa. In questa intervista ci apre le porte del suo mondo, fatto di parole scritte a mano, radici calabresi e polacche, emozioni vissute e trasformate in arte.

Introduzione a cura della redazione
Intervista a cura di Noemi Aloisi


Benvenuta su Che! Intervista, Sara, tra le tue passioni c’è senza dubbio la scrittura, quando hai iniziato a scrivere?
Grazie! Scrivo da quando ero piccola, inizialmente erano pensieri sparsi su un diario, poi si sono trasformati in racconti brevi e infine in un libro. La scrittura è sempre stata un modo per dare voce a ciò che sentivo dentro , ho sempre avuto tanta energia dentro che solo attraverso l’arte sento di

Quando scrivi da cosa ti lasci ispirare? Preferisci lasciarti guidare dalle tue esperienze o ti affidi all’immaginazione?
Dipende dal momento. Spesso parto da un’esperienza reale, un’emozione vissuta, ma poi lascio spazio all’immaginazione. La mia scrittura è un mix tra vissuto e visione.

Preferisci scrivere su carta e penna oppure utilizzi supporti più attuali come il pc o lo smartphone?
Carta e penna, senza dubbio. Mi fa sentire più connessa, più presente. Anche se, lo ammetto, a volte prendo appunti al volo sul telefono quando qualcosa mi colpisce all’improvviso. Mi piace ancora tanto scrivere a mano, sento che mi connette di più con quello che sto esprimendo. Ma quando si tratta di organizzare tutto, passo al computer.

Sei l’autrice di “Zara”, come è nata l’idea di pubblicare questo libro?
È nato tutto molto di pancia. Zara è stato un parto diciamo emotivo: un giorno ho sentito che non potevo più tenermi tutto dentro, e ho cominciato a scrivere. Pubblicarlo è stata una scelta di coraggio, un atto d’amore verso me stessa e verso chi, magari, avrebbe potuto riconoscersi in quelle parole.

Che tematiche vengono affrontate con “Zara”?
Si parla di crescita, dolore, rinascita. Di femminilità, libertà, identità. Zara è un viaggio dentro la confusione, la forza e la bellezza di sentirsi vere, anche quando ci si sente spezzate. Soprattutto di fare tesoro di tutto ciò che ci accade, saperlo trasformare e lasciarsi trasformare.

Per quanto riguarda la poesia, hai mai scritto qualcosa o preferisci concentrarti un altro genere?
Non mi piace darmi etichette, scrivo quello che sento, che sia prosa, poesia o anche solo un flusso libero, l’importante è che segua il mio flusso.

Stai lavorando ad un nuovo libro o comunque hai in programma pubblicare altro?
Sì, ho qualcosa che sta nascendo piano piano. Non ho fretta, voglio che arrivi quando è il momento giusto. Ma sicuramente non sarà l’ultimo libro, ho ancora tante cose da dire.

Le tue origini sono calabresi e polacche, attualmente sei in Calabria? E in futuro, dove ti vedi?
Sì, sono metà Calabrese e metà Polacca, nel libro si parla anche della storia dei miei genitori. Mi sento un’anima in viaggio. Amo le mie radici, ma so che il mio futuro mi porterà anche altrove. Mi vedo in un luogo dove sentirmi libera, creativa, in connessione con me stessa e con gli altri.

La musica è un’altra passione, che generi musicali ti piacciono e cosa rappresenta per te ascoltarla?
La musica per me è come respirare. Amo i suoni che toccano l’anima, dalla techno più profonda ai suoni ambient e sognanti. Quando ascolto o creo musica, entro in uno spazio tutto mio… è lì che trovo pace, forza e ispirazione.

Che rapporto hai con la natura?
Un rapporto profondo. La natura mi guarisce, mi parla, mi ricarica. Quando sto male, vado a camminare, respiro gli alberi, ascolto il silenzio… lì mi ricordo chi sono davvero.

Grazie per il tuo tempo Sara e complimenti!

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