Simya: tra musica ed alchimia creativa – un viaggio nell’universo sonoro di Simone e Sofia

Il duo musicale “SIMYA” nasce nel 2019 dall’incontro quasi casuale di Simone e Sofia, due anime affini che hanno trovato nella musica la loro perfetta sinergia. L’unione dei loro nomi non è solo un simbolo di complicità, ma di una vera e propria alchimia artistica, in cui influenze diverse come Ambient, Alternative Rock, Pop e Musica Elettronica si fondono in un linguaggio unico. Nonostante le sfide e i periodi di stallo, Simya non ha mai smesso di creare, portando avanti un percorso musicale che culminerà con l’uscita del loro primo EP autoprodotto entro la fine del 2025. Con il singolo d’esordio “HIGHER EXPECTATIONS” in uscita a gennaio 2025, abbiamo voluto scoprire di più sul loro viaggio creativo, le sfide affrontate e i sogni che li animano.

Ecco l’intervista a Simone e Sofia.


Il vostro progetto nasce nel 2019. Come vi siete incontrati e cosa ha scatenato quell’intesa creativa che vi ha portato a formare “SIMYA”?
Ci siamo incontrati tramite una conoscenza in comune, ovvero la cugina di Simone nonché compagna del liceo di Sofia. In quel periodo eravamo entrambi alla ricerca di un nuovo modo per esprimerci musicalmente e ci siamo trovati. Dal primo incontro abbiamo iniziato a creare musica partendo da un’improvvisazione; abbiamo instaurato immediatamente una forte sinergia musicale, intuendo che sarebbe stato l’inizio di una lunga collaborazione creativa.

Il vostro nome unisce i vostri due nomi, Simone e Sofia. Quanto è importante per voi la sinergia e come si riflette nella vostra musica?
Per noi era importante racchiudere anche nel nome la nostra sinergia e dopo mesi di rimuginare, è nato “Simya” da un’idea di Simone. Questa complicità e rispetto reciproco ci consentono di creare musica in maniera libera e spontanea. Ci ascoltiamo molto e nessuno prevarica l’altro, creando una vera e propria fusione delle nostre due personalità.

Avete citato generi come Ambient, Alternative Rock, Pop ed Elettronica. Quali artisti o esperienze musicali hanno maggiormente influenzato il vostro stile?
Simone è influenzato soprattutto dai suoni suggestivi dei Pink Floyd, la sperimentazione dei Radiohead e dall’atmosfera eterea dei Sigur Rós. Sofia è cresciuta ascoltando diversi generi, influenzata dal pop di Ariana Grande, la voce jazz di Amy Winehouse e l’emotività del grunge. Abbiamo trovato un equilibrio tra differenze e similitudini; come duo ci influenza in particolare l’ambience di RY X, un artista australiano. Siamo stati ad un suo concerto a Roma ed é stata un’esperienza che ci ha ispirato, rafforzando in noi la voglia di suonare live.

La vostra musica spesso nasce da improvvisazioni. Qual è il processo creativo dietro i vostri brani e come riuscite a trasformare una jam spontanea in una canzone finita?
Il nostro processo creativo muta continuamente a seconda del brano che stiamo creando e dalle esigenze del momento. Per esempio, Higher Expectations è nato dalla strumentale di Simone sulla quale Sofia ha scritto testo e melodia. Altri brani sono frutto di flussi spontanei, ricaviamo i segmenti che ci piacciono di più dalle nostre jam e li elaboriamo. Tutto si svolge in maniera naturale e ci riteniamo molto fortunati per questo!

“Higher Expectations” è il vostro singolo d’esordio. Cosa rappresenta per voi questo brano e quale messaggio sperate di trasmettere agli ascoltatori?
Questo brano per noi rappresenta l’inizio di un viaggio di condivisione. La bellezza dell’arte sta anche nel fatto che ognuno può interpretarla come meglio crede ma se c’è un messaggio che ci piacerebbe trasmettere agli ascoltatori con questo brano è quello di liberazione. La liberazione da un dolore che può essere risolto solo se vissuto a pieno: se ci diamo la possibilità di vivere ogni spettro emotivo possiamo vivere in libertà.

L’EP che state preparando sarà completamente autoprodotto. Quanto è stata importante l’indipendenza artistica nel vostro percorso e quali sfide avete dovuto affrontare lavorando in un home studio?
Produrre autonomamente la propria musica è un processo che presenta diversi alti e bassi ma per noi è stato l’unico modo per esprimerci al meglio, con indipendenza e spontaneità, creando secondo i nostri ritmi naturali. Abbiamo a disposizione pochi strumenti che cerchiamo di sfruttare al meglio perché la voglia di esprimerci va oltre ogni ostacolo. Le prime registrazioni vocali sono avvenute con Sofia dietro al microfono e Simone davanti a lei che teneva un pannello fonoassorbente. Altre volte abbiamo dovuto avvolgere una sciarpa attorno alla testa di Sofia per evitare che il suono delle cuffie ritornasse nel microfono, insomma ne abbiamo fatte di tutti i colori pur di portare a termine le nostre idee! Non siamo stati soli comunque perché abbiamo l’aiuto speciale del nostro amico Massimo che ha mixato i brani e, in generale, è sempre con noi con il suo supporto e i suoi consigli preziosi. La presenza di Alessia, che è la compagna di Simone e una cara amica per Sofia, è stata necessaria per entrambi. Da amante della musica lei ci supporta in mille modi e ha illuminato il nostro percorso dandoci la forza ed il coraggio di iniziare a pubblicare questi lavori.

La creatività non si ferma, anche nei momenti difficili. C’è stato un periodo in cui avete pensato di abbandonare il progetto? Cosa vi ha spinto a continuare e rimanere fedeli alla vostra visione?
Ci sono stati molti momenti di difficoltà, a volte dettati dal periodo della quarantena, altre volte causati da problemi personali o dalla frenesia della vita odierna ma al di là di questi ostacoli abbiamo sempre sentito la consapevolezza che avremo portato a termine il progetto. Siamo spinti da motivazioni profonde e forse non esprimibili a parole, sappiamo solo che condividere questa musica è la cosa giusta da fare. Abbiamo la speranza che questi brani possano apportare un po’ di bellezza e luce al mondo; riuscire ad emozionare l’ascoltatore per noi è tutto: è la nostra idea di “successo”.

In un mondo musicale sempre più dominato da algoritmi e tendenze di mercato, come riuscite a rimanere autentici e a creare musica che nasce dalle emozioni e non dalle aspettative esterne?
In verità c’è stato un momento, prima dell’uscita del nostro singolo, in cui abbiamo sentito la pressione di dover seguire determinate “regole” dettate dall’industria musicale. Ci sono degli schemi da seguire che sono nati con il solo scopo di raggiungere successo, fama e riconoscimenti materiali. Abbiamo vissuto un momento di autentica crisi, un punto di saturazione dettato dalla paura di dover anche noi omologarci a questo sistema per poter condividere la nostra musica ed è proprio grazie a questa crisi che abbiamo capito chi siamo veramente. Ci siamo fatti la promessa che non avremo mai più agito secondo le regole dettate dall’industria perché è un modo di operare che, semplicemente, non ci appartiene. Facciamo quello che ci fa stare bene, ascoltiamo il nostro istinto e assecondiamo il naturale flusso creativo. Solo così possiamo arrivare più autenticamente al cuore delle persone che ci ascoltano.

Cosa provate quando la vostra musica riesce a toccare l’animo degli ascoltatori? C’è un feedback particolare che vi ha colpito e che vi ha fatto capire che siete sulla strada giusta?
A settembre abbiamo suonato per la prima volta le nostre canzoni di fronte ad un pubblico e la reazione degli ascoltatori ci ha riempito il cuore di gioia e gratitudine. È stata la conferma che quello che vogliamo fare è portare vita e luce nell’anima delle persone tramite la musica, che ha il potere di muovere profonde sensazioni ed emozioni in tutti noi.

Infine, cosa vi augurate per il futuro di SIMYA? Quali sono i vostri sogni come duo e cosa sperate di realizzare nei prossimi anni con la vostra musica?
Ci auguriamo di continuare a creare e soprattutto suonare live ovunque, non solo per condividere la nostra musica ma per vivere insieme a chi ci ascolta dei momenti di genuina connessione e vitalità. Non vediamo l’ora di condividere questo EP che aprirà le porte ad un flusso creativo ancora più rigoglioso che si manifesterà, magari, con la pubblicazione di un vero e proprio album in futuro. Per ora speriamo solamente di avvicinarci sempre di più al nostro centro interiore, in modo da essere radicati nei nostri valori e poter condividere da un luogo di intensa e profonda consapevolezza e amore per la vita e per la musica.

Grazie a Noemi per le sue domande profonde ed interessanti,
Simya

Grazie a voi e mi raccomando continuate a seguirci su Che! Intervista

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