Bassa Fedeltà presenta “It’s time”, nuovo singolo dei The Shalalalas (Alex e Sara) in uscita su tutte le piattaforme digitali e in radio dal 31 gennaio. Il duo romano che ha girato l’Europa torna a pubblicare un brano totalmente inedito dopo quasi tre anni: una ballad indie-folk sognante e romantica, dal respiro internazionale. “It’s Time” è il titolo del singolo di cui ci parla il duo nell’intervista che segue.
Intervista a cura di Laura Nasoni
Benvenuti su Che! Intervista. Ciao Alex e ciao Sara, il nome del duo salta subito all’occhio per una fan sfegatata degli Arctic Monkeys come me. Prende davvero ispirazione dal brano “The Hellcat Spangled Shalalala” dell’album “Suck it and see”?
Sara: Ciao Laura, sì! È proprio così. Siamo anche noi grandi fan degli Arctic Monkeys! Nel tour di quel disco (Suck it and see) Alex se li andò a sentire a Liverpool perché voleva sentire il calore del pubblico inglese. Quei versi “what you waiting for? Sing another fucking shalalala!” racchiudevano perfettamente il nostro modo di approcciarci alla musica!
Come vi siete conosciuti voi due e cosa vi accomuna?
Alex: Ci siamo conosciuti tramite amici in comune in una palestra dove facevamo prepugilistica. Il colpo di fulmine musicale però è scattato in una jam session dove io (Alex) mi sono innamorato della voce di Sara. Lì abbiamo capito che eravamo più bravi a suonare che a dare pugni…
Parliamo del vostro nuovo singolo “It’s Time”. È tempo per cosa?
È tempo di lasciarsi andare. Molti nostri pezzi affrontano questo tema perché forse ne abbiamo bisogno anche noi. Quante volte non abbiamo fatto cose per paura che non andassero come speravamo. Alle volte è necessario viversi le cose in modo più leggero e lanciarsi…
In un’intervista avete detto: “Attraverso immagini di galassie lontane e sogni cosmici, abbiamo provato a trasmettere il desiderio di perdersi e ritrovarsi insieme in un viaggio emotivo e liberatorio.” Il desiderio di ritrovarsi diventa realtà oppure resta solo un viaggio emotivo?
Il lieto fine lo lasciamo all’ascoltatore, ma secondo noi i due protagonisti del brano partiranno insieme per questo lungo viaggio.
Come è arrivata la collaborazione con la Rai per comporre la colonna sonora de “L’allieva”?
È stata una cosa totalmente casuale. Ci scrisse su Facebook il regista della serie, dicendo che era un nostro fan e che pensava che le nostre canzoni fossero perfette per un nuovo progetto a cui stava lavorando. Ci lasciò il numero di telefono e la sera dopo eravamo a cena insieme. Quindi inizialmente sono stare prese canzoni già esistenti per la colonna sonora, poi per le stagioni successive ci è capitato di scrivere anche qualcosa ad hoc, come ad esempio Tropical, un brano che sta nell’EP Silly vain details.
Vi piacerebbe comporre anche per il cinema?
Sarebbe bellissimo, pensiamo che il nostro sound si accosti alla grande alla cinema. Quindi lanciamo qui un appello: registi di tutto il mondo, non vediamo l’ora di scrivere una colonna sonora!!!
Avete girato tantissimo l’Europa, calcando palchi anche molto importanti come quello del Primavera Sound, ma c’è un luogo che più di tutti vi è rimasto nel cuore?
In generale tutto quel tour in cui oltre al Primavera facemmo 4 concerti in Francia, lo ricordiamo come memorabile. Stavamo vivendo un sogno e non ci sembrava vero!
Quali sono i vostri artisti di riferimento? (Quelli a cui vi ispirate)
La lista sarebbe infinita ma tre nomi che mettono d’accordo entrambi sono Belle and Sebastian, Velvet Underground e The Strokes.
Tendenzialmente scrivete in inglese, poi arriva nel 2017 l’esperienza a Sanremo Giovani dove portate giustamente un brano in italiano “Difficile”. Sembra un po’ un gioco di parole, ma quanto veramente è stato difficile passare dalla metrica inglese a quella italiana? Artisticamente come l’avete vissuta questa esperienza?
Quando la nostra etichetta Bassa Fedeltà ci chiese se volevamo provare Sanremo Giovani ci sembrava quasi impossibile scrivere un brano in italiano che mantenesse le nostre sonorità. Avevamo questo brano scritto in inglese, Difficult, che poi è finito nel nostro secondo disco Boom e non abbiamo fatto altro che tradurlo in italiano, rispettando la metrica originale. Abbiamo superato le varie selezioni e ci siamo ritrovati a Sanremo su RAI 1. Sicuramente è stata un’esperienza di grande crescita che ci ha mostrato un lato della musica e dello show business che non conoscevamo, proveniendo da ambienti più indipendenti. Ma forse è stato lì che abbiamo capito che quel mondo non ci apparteneva e che cantare in italiano in parte ci snaturava.
Il 31 gennaio esce il singolo che aspettiamo con ansia e non vediamo l’ora di ascoltare! Per il resto avete in programma date dove possiamo venire noi e i nostri lettori a vedervi?
Uscirà un disco nuovo ad aprile! E sicuramente faremo qualche data per promuoverlo, ma è ancora tutto in via di definizione!
Grazie di cuore,
Grazie a te per l’opportunità! Speriamo di vederci presto in qualche locale!
Per saperne di più visita:
Instagram | Spotify