Laura Berto, avvocato civilista e appassionata lettrice, ci svela i motivi che l’hanno portata a intraprendere la carriera legale, la sua predilezione per il diritto di famiglia, e come la lettura sia diventata una compagna fedele nel suo percorso di vita. Tra casi complessi e libri che la trasportano in mondi lontani, Laura racconta anche il progetto @i_libri_di_lauri, nato su Instagram, dove condivide la sua passione letteraria e le esperienze che ne derivano.
a cura di Noemi Aloisi
Benvenuta Laura, sei un avvocato, cosa ti ha portato a scegliere questa professione?
Ciao a tutti e grazie per questa opportunità di intervista.
Quello che mi ha maggiormente determinata e motivata nello scegliere di frequentare la facoltà di Giurisprudenza a Padova e di intraprendere la professionale legale, è la possibilità di svolgere, ogni giorno, un’attività lavorativa che mi offra la possibilità di aiutare concretamente chi si trova ad attraversare un momento di difficoltà nella propria vita e di contribuire, grazie alla mia professione, a sgravare il peso di quei momenti.
Attualmente eserciti la libera professione e collabori con uno studio, quali sono i casi che preferisci seguire?
Lo studio in cui collaboro, che è lo stesso in cui ho svolto i diciotto mesi di pratica forense prima di superare l’Esame di Stato, si occupa esclusivamente di diritto civile, con particolare declinazione e predilezione verso gli ambiti del diritto di famiglia in tutte le sue sfaccettature, della materia successoria e della contrattualistica.
La branca del diritto che prediligo è quella del diritto di famiglia, perché mi consente di impiegare a pieno, valorizzandola, la mia sensibilità (caratteristica che, purtroppo, non sempre costituisce un punto di forza in questo settore).
Tra le tue passioni c’è la lettura, e l’hai definita una compagna molto fedele. Cosa rappresenta per te?
Ho sempre letto molto, fin da quando ero piccola, ed ho la fortuna di avere dei genitori ed un compagno che hanno sempre assecondato (e continuano ad assecondare) questa mia passione, consapevoli della sua importanza.
Diciamo che la lettura ha sempre rivestito un ruolo centrale nella mia famiglia: mamma e zia amano leggere e trovo molto costruttivo ed arricchente scambiare con loro consigli, opinioni ed impressioni sulle rispettive letture.
Ho definito la lettura “una compagna molto fedele” perché, in un momento particolarmente difficile della mia vita, leggere ha rappresentato il mio “porto sicuro“, regalandomi la possibilità di visitare ed esplorare mondi e realtà diverse rispetto a quella di tutti i giorni in cui non riuscivo a comprendere quello che mi stava succedendo ed in cui faticavo a trovare delle risposte.
Su quale genere letterario sei più orientata e quali sono i tuoi autori preferiti?
Non ho una vera e propria “predilezione” per particolari generi letterari (anche se, se proprio devo dirla tutta, non riesco proprio a leggere libri romance) e amo molto spaziare tra letture molto diverse tra loro.
Diciamo che, nella scelta delle lettura da intraprendere, mi lascio di volta in volta ispirare dal momento che sto vivendo: se sento il bisogno di ritrovarmi e di ricordarmi di valorizzare la semplicità delle piccole cose, allora mi rifugio nella letteratura giapponese; se, invece, avverto la necessità di evadere in posti lontani, mi lascio trasportare dalla letteratura sudamericana o da quella nordica; se, ancora, necessito di ritrovare le mie radici, allora la scelta non potrà che ricadere nella letteratura classica.
In tutto questo caos letterario, la costante è rappresentata dalla macro-categoria del genere giallo-thriller-distopico, da cui non riesco a stare lontana per troppo tempo e nella quale torno a rifugiarmi ogni volta che ho bisogno di staccare dalla realtà frenetica di tutti i giorni.
In questo senso, anche la platea dei miei autori preferiti riflette il carattere eterogeneo dei miei gusti letterari: da Banana Yoshimoto e Haruki Murakami a Marcella Serrano e Jòn Kamal Stefánsson, passando per Patrick Mcgrath, Emanuel Carrère, Margaret Atwood, fino ad approdare ad Italo Calvino.
Da circa un paio d’anni su Instagram hai aperto la pagina @i_libri_di_lauri, dedicata appunto ai libri. Parlaci di questo progetto.
@i_libri_di_lauri ha costituito (e costituisce a tutt’oggi) una scommessa personale che sono davvero felice di aver intrapreso perché mi permette di essere me stessa senza filtri, di espormi in prima persona e di parlare di quello che amo più fare: leggere.
La scelta di aprire su Instagram una pagina dedicata ai libri è stata motivata dalla volontà, nel mio piccolo, di esprimere la mia personale esperienza di lettura perché sono fermamente convinta che leggere sia un percorso, oltre che estremamente soggettivo, anche estremamente dinamico, in quanto offre la possibilità di confrontarsi, di creare dibattiti, di apprendere e di crescere: detto in altri termini, di mantenersi attivi a livello mentale.
Preferisci leggere un libro alla volta o leggi anche più libri contemporaneamente?
Tranne casi isolati di libri particolarmente impegnativi dal punto di vista del numero delle pagine o della complessità degli argomenti e dei temi trattati, solitamente riesco a leggere due libri contemporaneamente ma solo se appartengono a due generi diversi e solo se utilizzo formati tra loro differenti, vale a dire supporto cartaceo (sì, sono decisamente una fan sfegatata della carta stampata) e supporto digitale (e-reader).
Utilizzo questa modalità sia perché mi consente di mantenere separati e distinti i due piani e percorsi di lettura che procedono parallelamente, sia perché mi facilita la lettura nei diversi momenti della giornata: tendo a prediligere il supporto cartaceo di mattina ed in pausa pranzo, mentre quando sono in giro o la sera o, semplicemente, quando sono più affaticata utilizzo l’e-reader perché mi rende più agevole e comoda la lettura.
Ti è mai capitato di iniziare un libro e di non portarlo a termine perché magari non ti prendeva?
Fino ad un paio di anni fa, per me sarebbe stato inconcepibile abbandonare la lettura di un libro, semplicemente perché, sia caratterialmente sia per deformazione professionale, nella vita di tutti i giorni vado sempre fino in fondo ad ogni iniziativa che ho deciso di intraprendere e, quindi, vivevo il fatto di interrompere un libro come una sorta di sconfitta personale.
Poi però, crescendo, è maturato anche il mio approccio alla lettura e ho fatto di questa riflessione il mio mantra in tema di lettura: “perseverare nella lettura di un libro che non ci sta convincendo, significa sottrarre tempo ad un libro che, invece, potrebbe entusiasmarci”.
Visto che i libri da leggere sono infiniti ma, purtroppo, il tempo che abbiamo a disposizione per farlo non è altrettanto infinito, credo che un approccio di questo tipo sia fondamentale anche per evitare i classici “blocchi del lettore” dovuti, molto spesso, a letture non pienamente soddisfacenti che ci si sente in obbligo di portare a termine a tutti i costi.
Dato il tuo amore per i libri, hai mai pensato di pubblicare qualcosa di tuo?
Non ci ho mai pensato perché un aspetto che amo della lettura è che offre la possibilità di interiorizzare le storie che si leggono e di immedesimarsi in chi, tra le pagine, si trova a viverle.
In altri termini, preferisco essere “al di qua” delle pagine e lasciarmi trasportare dai protagonisti piuttosto che dare loro vita.
Tra poco sarà il tuo compleanno, hai già pensato a come lo festeggerai?
Faccio parte di quelle persone che non amano particolarmente festeggiare il proprio compleanno; nel mio caso la motivazione è dovuta al fatto che ciò significa essere inevitabilmente al centro dell’attenzione (cosa che mi mette una grande dose di disagio).
Non ho mai amato i festeggiamenti in grande stile: quello che per me conta (ed è sufficiente), è avere accanto anche nel giorno del mio compleanno le persone con cui condivido la vita di tutti i giorni e che mi vogliono bene e accettano così come sono.
Ci sono dei progetti a cui stai lavorando in questo momento che ci vuoi anticipare?
Per quanto riguarda l’ambito della lettura, i miei progetti a breve termine sono quelli di rafforzare le collaborazioni che attualmente ho in essere con alcune case editrici, di intraprenderne di nuove e di continuare a curare la mia piccola pagina @i_libri_di_lauri, grazie alla quale ho conosciuto delle persone stupende ed ho ampliato le mie esperienze di lettura approcciandomi anche a generi fuori dalla mia “comfort zone” letteraria.
Spero, inoltre, di riuscire a visitare il Salone del Libro di Torino, punto nevralgico di raccolta e di incontro per tutti noi amanti dei libri.
Grazie per il tuo tempo.
Grazie infinite a Voi.
per saperne di più visita Instagram