“Tutta questa felicità” di Roberto Emanuelli (Feltrinelli, Giugno 2025)

Un romanzo che ricuce le ferite dell’anima con ago e filo di parole

Cosa resta dell’amore quando le sue macerie sembrano sommergere ogni cosa? Roberto Emanuelli, con “Tutta questa felicità”, torna a scandagliare i sentimenti più profondi e contraddittori dell’animo umano, firmando un romanzo intenso e vibrante, capace di toccare corde sottili e universali.

a cura della redazione


Il protagonista maschile, Gabriele, è un uomo ferito. Quarant’anni, un passato sentimentale lacerante alle spalle e una figlia, Alba, da crescere da solo, rappresentano il cuore emotivo di una vicenda che si muove tra i chiaroscuri dell’amore perduto e le fatiche della rinascita. Ex insegnante in un liceo del centro, oggi torna tra i banchi della sua periferia d’origine, riscoprendo un mondo fatto di disillusione ma anche di possibilità inattese. A fare da contrappunto alla sua crisi emotiva è Marta, maestra di danza di Alba e potenziale ancora di salvezza, verso cui Gabriele non riesce però a tendere la mano, bloccato da un dolore che ancora brucia.

A illuminare il romanzo di una luce più giovane e ribelle è Noemi, ventenne inquieta, figlia di una borghesia opprimente e affamata di autenticità. Intrappolata in una relazione superficiale con Edoardo e disillusa dal mondo dorato che la circonda, trova rifugio e verità nell’amicizia segreta con Christian, ragazzo di periferia e spirito affine, unito a lei dalla passione per la scrittura. È proprio questo elemento – la scrittura come urgenza, come atto di resistenza e come strada verso la felicità – che lega le due anime del romanzo: quella matura e dolorante di Gabriele e quella giovane e idealista di Noemi.

Emanuelli, da sempre narratore delle emozioni allo stato puro, costruisce una storia a due voci in cui i personaggi si sfiorano, si cercano senza sapersi, si attendono senza conoscersi. E quando finalmente i loro mondi collidono, il lettore percepisce l’eco di un disegno più grande: quello del destino, che sa aspettare, che sa suggerire, che sa unire. In Tutta questa felicità, l’autore esplora il tema delle coincidenze come forma di poesia quotidiana, di quelle occasioni che ci cambiano la vita proprio quando avevamo smesso di sperare.

La narrazione alterna malinconia e speranza, introspezione e slanci emotivi, senza mai cadere nella retorica del sentimentalismo. Il linguaggio di Emanuelli, diretto e autentico, è come sempre vicino ai suoi lettori, capace di parlare alla pancia e al cuore con la stessa naturalezza. I dialoghi sono asciutti, verosimili, a tratti poetici. E la città di Roma – divisa tra centro e periferia, tra ricordi e possibilità – è più che una cornice: è una protagonista silenziosa che accompagna i personaggi lungo il loro percorso di trasformazione.

Perché, come scrive l’autore, “a volte, se sappiamo ascoltarlo, è il destino a credere in noi”. E questa, forse, è la forma più alta di felicità.

Per saperne di più visita: feltrinellieditore.it

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