Un romanzo che scava nel cuore del silenzio e dell’amore negato
Con Una questione di famiglia, Claire Lynch firma un esordio narrativo di rara delicatezza e potenza emotiva, capace di raccontare il privato come terreno universale, e la famiglia come spazio insieme di amore e frattura. Pubblicato da Fazi nella collana dedicata ai nuovi talenti letterari e selezionato per il concorso Scommetti su un esordio, il romanzo ha già conquistato la critica internazionale per la sua prosa essenziale, densa di verità taciute e di emozioni trattenute.
a cura della redazione
Ambientato tra il 1982 e il 2022, il libro intreccia due linee temporali attraverso la voce di due donne: Dawn, madre giovane e appassionata, e Maggie, la figlia che ha dovuto crescere senza di lei. È proprio il non detto a fare da protagonista: un amore considerato “inadatto”, una maternità negata, una verità custodita per decenni. Quando Maggie scopre la documentazione legale che testimonia l’allontanamento forzato della madre – e non il suo abbandono volontario, come le era stato raccontato – tutto cambia. Quello che segue è un percorso di ricerca e riconciliazione che non ha il sapore di un melodramma, ma la complessità autentica della vita.
Claire Lynch costruisce un romanzo in cui il giudizio lascia spazio all’ascolto. La sua scrittura – limpida, priva di orpelli, eppure densissima di sfumature emotive – si muove con equilibrio tra denuncia e compassione. La vicenda giudiziaria che priva Dawn della figlia è trattata con lucidità storica, ma anche con un’attenzione narrativa che non cede mai alla retorica. La scelta di ambientare l’incipit nel 1982 non è casuale: siamo in un’epoca in cui l’omosessualità femminile era ancora vista come una minaccia all’ordine familiare, e le donne che amavano altre donne venivano stigmatizzate, spesso legalmente punite, soprattutto se madri.
Il romanzo è anche una riflessione sul tempo e sulla memoria: su ciò che si tramanda, su ciò che si tace e su come la verità – quando finalmente emerge – possa ridefinire interi equilibri interiori. Maggie, ormai madre a sua volta, è una figura forte ma vulnerabile, che si muove tra gratitudine e disillusione, tra il bisogno di sapere e il timore di scoprire chi fosse davvero quella donna “scomparsa”.
“Una questione di famiglia” si distingue per coraggio e grazia. È un romanzo che commuove senza forzature, che fa riflettere senza moralismi, e che invita a guardare alla famiglia non come a un’istituzione monolitica, ma come a un legame in costante trasformazione, fatto di carne, errori, desideri e seconde possibilità.
Per saperne di più visita: fazieditore.it
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