Valentina Cangero, violoncellista dal talento straordinario, ha iniziato a suonare a undici anni e ha trasformato la sua passione in una carriera di successo. Dalla scuola media a indirizzo musicale fino al prestigioso Conservatorio Verdi di Milano, Valentina ha seguito un percorso segnato da studio, dedizione e amore per il suo strumento. Oggi, componente stabile dell’orchestra dell’Opera Carlo Felice di Genova, ci racconta le sue esperienze, le sfide affrontate e il suo viaggio musicale, senza dimenticare le sue altre passioni e sogni futuri.
a cura di Noemi Aloisi.
Ph @simonabrusa23
Benvenuta su Che! Intervista Valentina.
Sei una musicista e suoni il violoncello da quando hai undici anni. Come ti sei avvicinata a questo strumento?
All’angolo di casa mia si trova tutt’ora una scuola media a indirizzo musicale. Prima di me, frequentò quella scuola mia sorella, più grande di 4 anni e suonava proprio il violoncello. Dopo quei 3 anni di scuola media però mollò gli studi.
Ricordo ancora la sensazione che provavo quando assistevo ai concerti dell’orchestra di quella scuola in cui suonava mia sorella.
Seguivo con passione i movimenti del direttore d’orchestra, il prof. Maiozzi, insegnante di clarinetto della stessa. Lo cito, perché proprio lui decise di mettermi in mano il violoncello.
Feci richiesta di iscrizione per suonare il flauto traverso (non ricordo assolutamente il perché di questa scelta!) ma quando seppero che in casa avevo il vecchio violoncello di mia sorella, durante l’esame propedeutico per l’ammissione alla scuola, mi fecero “tirare l’arco” (cosa che non sapevo neanche cosa significasse all’epoca) e decisero di mettermi nella classe di violoncello. Scoppiò un grande amore. Ringrazio ancora oggi l’insegnante che mi ha trasmesso la sua passione, il prof. Paolo Capasso, che poi ha lasciato le redini al prof. Ernesto Tretola che mi ha seguita durante gli anni trascorsi al Liceo Musicale di Latina. É stato ed è tutt’ora un grande punto di riferimento.
Hai studiato al Conservatorio Verdi di Milano, cosa ti ha lasciato questa esperienza formativa?
Il conservatorio di Milano è stato per me come la rincorsa prima di fare un grande salto, in questo caso di qualità. Mi ha aperto diverse strade e mi ha permesso di vivere un ambiente musicale sicuramente più vasto e prestigioso rispetto a quello della mia città natale, Latina. Non è per sminuire la mia città, ci sono molto legata, ma musicalmente parlando purtroppo non mi ha dato granché stimoli per approfondire i diversi ambiti dell’ambiente musicale, soprattutto orchestrale.
Grazie al conservatorio di Milano ho potuto studiare con Maestri importanti grazie anche alle varie masterclass organizzate per gli studenti interni, confrontarmi con ragazzi provenienti da tutto il mondo e respirare letteralmente la storia della musica in ogni angolo che stavo calpestando.
Hai mai fatto parte di un ensemble, come un trio o un quartetto, con il violoncello? Se sì, come hai vissuto l’esperienza? In caso contrario, è un progetto che ti piacerebbe esplorare o preferisci dedicarti ad altre collaborazioni musicali?
Ho fatto parte di un trio che aveva preso forma all’interno del Conservatorio di Milano. Una volta terminati gli studi abbiamo provato a continuare ad andare avanti, ma un po’ per i problemi di distanza (eravamo tutti e tre in città diverse molto distanti tra loro) e un po’ perché avevamo esigenze diverse, non siamo riusciti a continuare il nostro progetto.
Mi piacerebbe molto avere una formazione stabile, chissà in futuro!
Hai vinto il concorso per il posto di violoncello di fila nell’orchestra dell’Opera Carlo Felice di Genova, nella quale sei componente stabile. Quali sono i pro e i contro di suonare all’interno di un’orchestra?
Suonare in un’orchestra come componente stabile è ciò che ho sempre sognato da quando ho avuto il violoncello tra le mani e sono molto orgogliosa di essermi realizzata da questo punto di vista.
I pro sono diversi! Non molti giovani musicisti come me riescono a trovare il loro “posto nel mondo” e sono molto grata invece di aver trovato il mio.
Lavorare in un’orchestra significa non annoiarsi mai: cambiare spesso programmi, alternarsi (se si lavora in un teatro dell’opera come me) tra lirici e sinfonici, esplorare tutti gli stili e lavorare con direttori e solisti importanti che stimolano soprattutto una crescita personale.
Il lato economico non è da sottovalutare, per quanto siamo musicisti e amiamo suonare e approfondire i diversi repertori, siamo lavoratori e ognuno ha le proprie esigenze di vita.
Se dovessi trovare un “contro”, sicuramente è la mancanza di tempo libero, soprattutto per poter approfondire gli studi personali. In qualche modo ce lo si ricava, ma se si è abituati alla vita da freelance, passare a un lavoro stabile è un cambiamento importante da quel punto di vista.
Con il tuo strumento suoni principalmente musica classica, ti piace anche ascoltarla?
Adoro ascoltare musica classica. Se dovessi scegliere cosa ascoltare tra tutto il repertorio, sicuramente cliccherei play sulla mia playlist dedicata a Brahms.
Oltre alla musica classica ci sono altri generi musicali che ti piacerebbe approfondire?
Sinceramente, non sento questa necessità ma mi reputo una persona senza pregiudizi pronta ad accogliere tutto quello che la vita le mette davanti. Diversi generi, diverse difficoltà quindi possibilità di crescita.
Sei nata a Roma, hai studiato a Milano e ti sei esibita in diverse zone d’Italia, attualmente dov’è la tua base e dove ti piacerebbe stabilizzarti?
Mi sono stabilizzata da un anno a questa parte a Genova. Ho sempre desiderato vincere un concorso in una città di mare e sono molto felice di essere qui.
Molti musicisti danno anche lezioni private o insegnano, ti piacerebbe intraprendere anche questo percorso?
Si, anche quello è un percorso assolutamente interessante. Ho seguito in passato giovani ragazzi che si approcciavano al violoncello. Mi piacerebbe molto poter fare da “tutor” o “mental-coach” come preparatrice per i concorsi e per le audizioni. Trovo che ci sia molta componente mentale che tanti maestri, anche musicisti molto bravi, non prendono come priorità d’insegnamento.
Non credo che cambierei il mio percorso da orchestrale per l’insegnamento, amo troppo suonare.
Oltre al violoncello e alla musica, ci sono altre passioni?
Assolutamente, fin troppe! Sono una ex atleta di ginnastica ritmica e ho un brevetto federale come istruttrice, sono appassionata del mondo cinofilo (vivo con un Golden retriever di 2 anni), amo viaggiare e amo la musica pop, seguo molto anche quella fetta del mondo dello spettacolo.
Attualmente ci sono dei progetti su cui ti stai concentrando che ci vuoi anticipare?
Attualmente mi sto godendo questa fase della mia vita che da un anno a questa parte è cambiata radicalmente. Sto cercando di trovare la stabilità mentale che è stata messa in disparte durante gli anni trascorsi a cambiare diverse città cercando di realizzare il mio sogno. Quando si è abituati a rincorrere un grande obbiettivo, anche il fermarsi solamente in un posto ha le sue difficoltà. Essere riuscita nella mia impresa è un grande privilegio.
Grazie per il tuo tempo e un grosso in bocca al lupo per la tua carriera.
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