Vanessa Innocenti, attrice, ballerina e cantante: la passione ed il suo percorso artistico

Vanessa Innocenti è un’artista che ha fatto della sua passione per l’arte la chiave del suo successo. Attrice, ballerina e cantante, ha intrapreso un percorso unico che l’ha portata dai palchi italiani fino a New York, esplorando il teatro, il cinema e persino il doppiaggio. In questa intervista esclusiva, Vanessa ci racconta la sua formazione, le esperienze lavorative più significative e le sfide affrontate lungo il cammino. Scopriamo insieme il dietro le quinte della sua carriera e i progetti che la vedranno protagonista nel prossimo futuro.

Dal 12 dicembre in scena al teatro Carcano di Milano, rivestendo i panni di Baby con Dirty Dancing.

a cura di Noemi Aloisi


Benvenuta Vanessa, sei un’attrice, ballerina e cantante, diplomata alla Musical Academy di Riccione, specializzata in recitazione cinematografica al Susan Batson Studio di New York. Come è stata la tua esperienza formativa e come è nata la passione per queste discipline?
Grazie a voi di Che Intervista, è un piacere fare questa chiacchierata! Da piccola ho iniziato a studiare danza, canto e recitazione separatamente, poi quando ho compiuto 14 anni ed iniziato il liceo classico a indirizzo linguistico hanno aperto una scuola di musical vicino alla mia cittadina, con la direzione artistica del maestro Gino Landi. Ho iniziato quindi questa full immersion, tutti i pomeriggi dopo la scuola avevo lezione e mamma veniva a prendermi…ricordo tanti pranzi al volo in macchina, prima di iniziare il corso di passo a due! Sono molto grata ai miei genitori per avermi sempre supportata, soprattutto in quegli anni di doppio impegno full time, sono stati i miei pilastri. Mamma ha sempre adorato ballare e papà è un musicista appassionato, in casa si è sempre respirata un’aria di amore per l’arte e lo spettacolo. Mi hanno insegnato a credere nelle mie capacità ed avere il coraggio di investire tempo ed energia su quello che mi rende felice, dandomi una possibilità che molti non hanno. Nel mio percorso ho poi sempre portato avanti studio e lavoro contemporaneamente perché è fondamentale tenersi aggiornati; dal teatro e musical sono passata ad interessarmi alla telecamera, facendo altre esperienze formative al Centro Sperimentale di Cinematografia e la Fonoroma, fino ad arrivare a New York nello studio della celebre acting coach Susan Batson. E’ stata la sua determinazione a farmi aprire ancora di più gli orizzonti quando mi ha proposto di sponsorizzarmi per darmi l’opportunità di vivere e lavorare negli Stati Uniti.

La tua carriera è già ricca di successi, il tuo esordio come attrice infatti avviene quando non sei ancora maggiorenne, con il film “The last Alchemist”. Cosa ricordi di quel lavoro?
Pensa che neanche avrei dovuto partecipare all’audizione!
La casting director mi disse: “te lo concediamo per fare esperienza, ma sappi che partecipi fuori concorso perché la produzione vuole un’attrice maggiorenne, non hai reali possibilità”. E invece…feci il provino in presenza del regista e ideatore del progetto, Michele Massari, facemmo anche dell’improvvisazione. Evidentemente la mia audizione gli piacque molto perché fui poi chiamata nel ruolo di co-protagonista nonostante tutte le complicazioni per la produzione che comporta avere un minore sul set. Ero affascinata da Franco Nero, nelle scene dove non recitavo con lui rimanevo dietro i monitor a studiare il suo lavoro, quegli occhi azzurri bucavano la telecamera! Nella scena del mio rapimento doveva trascinarmi di peso dentro un camion, ero preoccupata di fargli male ma lui è un supereroe, usare una controfigura sarebbe stato un insulto. Il film poi era un thriller, giravamo in una grotta e in alcune scene ero legata con una siringa puntata al collo…tutto finto ovviamente ma la mia paura era piuttosto reale, non ho faticato ad immedesimarmi!

Come attrice hai lavorato in diversi spettacoli teatrali. Credi che il teatro per un attore sia un valore aggiunto secondo la tua esperienza personale?
Assolutamente, tutti i grandi attori sono passati dal teatro. E’ un banco di prova che ti forma sia come attore che come persona. Sperimenti e costruisci durante le prove e quando sei in scena è per forza un “buona la prima”, impari a portare avanti la storia anche nonostante eventuali imprevisti e vivi l’arco del personaggio dall’inizio alla fine, ogni sera.

Come vivi l’impatto con il pubblico?
E’ uno dei motivi per i quali adoro fare teatro. Certo il pensiero può intimorire all’inizio, ma è così bella ed appagante la sensazione di adrenalina! Si percepisce l’energia in sala, è uno scambio, il pubblico respira e si emoziona con te.

Hai ricoperto ruoli nei maggiori teatri italiani con “Gypsy” a fianco di Loretta Goggi e “Rapunzel” con Lorella Cuccarini. Come è stato lavorare con queste due artiste?
Sono stata molto fortunata nel mio percorso ad aver incontrato dei Grandi, come lo sono queste regine dello spettacolo. Entrambe le esperienze sono state meravigliose e mi hanno insegnato tantissimo. “Gypsy” è stato il mio primo spettacolo professionale a teatro, ero la “piccoletta” del cast, appena diplomata. E’ stato un privilegio condividere la scena con Loretta Goggi ma soprattutto il dietro le quinte, le sue imitazioni, la professionalità e il rispetto che porta sempre per tutti (e che giustamente richiede dagli altri, anche questo è un aspetto molto importante). Ogni sera dopo lo show, dopo aver cantato ed essere stata in scena quasi ininterrottamente per 3 ore, aspettava pazientemente in camerino ed accoglieva i fans uno alla volta, facendo fotografie, firmando autografi ed ascoltandoli, perché apprezzava che fossero lì per lei. Non tutti lo fanno, è stato un grande esempio per me, che voglio sempre seguire. Una volta mi fece chiamare all’interfono dal direttore di scena e io corsi preoccupata di aver combinato qualche guaio, invece ci teneva a farmi sapere che un mio insegnante di recitazione di quando ero piccola era andato in camerino, si era presentato e lei mi aveva fatto dei complimenti, che ci teneva a rinnovare di persona. Siamo rimaste in contatto, è davvero una persona speciale!
Lorella Cuccarini è un’altra grandissima professionista, precisa, dedita agli allenamenti e presente con il cast. Quando la protagonista si fece male inaspettatamente poco prima di una replica e stavano per mandarmi in scena all’improvviso, lei si prestò molto per aiutarmi e farmi fare delle prove. Mi richiamò anche tempo dopo per prendere parte alla sua biografia, parlando degli artisti a tutto tondo e dell’interdisciplinarità. Attenta all’alimentazione e pochi sgarri, ma quando mia zia cuoca portò le crostate per tutto il cast neanche lei poté resistere!

In America hai ampliato le tue attività lavorative, dedicandoti anche al doppiaggio/ voice over ad esempio. Ti piacerebbe continuare anche con questo lavoro?
Certo! Avevo studiato doppiaggio alla Fonoroma con Luca Ward, poi ultimamente ho prestato la voce per la pubblicità degli Oreo, registro audio libri, ho doppiato un video cartoon…lavorare solo con la voce è molto particolare e selettivo ma decisamente creativo.

Come abbiamo detto sei una ballerina e hai lavorato anche in una compagnia di danze latino-americane. Cosa significa per te danzare e cosa ti piace di questo genere?
E’ stata un’esperienza molto divertente e stimolante, ho studiato e lavorato in una compagnia tutta al femminile di ballerine e docenti peruviane, messicane, colombiane. Mi hanno fatto conoscere la tecnica ma soprattutto la loro cultura e la storia che c’è dietro ogni passo, un bisogno di esprimersi primordiale che va al di là delle parole. Per me danzare è liberarsi dalle sovrastrutture e tornare in contatto con la versione più pura di me stessa.

Dal 12 dicembre sarai in scena al teatro Carcano di Milano, rivestendo nuovamente i panni di Baby. Stai già studiando per questa nuova avventura?
Assolutamente sí, iniziamo le prove la prossima settimana e sarà un bel pe-riodo impegnativo visto che questa nuova versione sarà diversa dalle precedenti e verterà più sulla prosa che sul musical, sono molto emozionata e non vedo l’ora! Mi sono preparata studiando nuovamente il film in tutti i dettagli, poi ho visto molte interviste della scrittrice Eleanor Bergstein e un documentario sul making off del film. Per Baby, ho fatto un lavoro esplorando tutte le tematiche e i punti che ci avvicinano, come si sono evoluti nel frattempo e cosa mi fa entrare in empatia con lei.

Come riesci a conciliare tutte le tue passioni essendo tutti lavori molto impegnativi?
Sono attività impegnative ma complementari. Quando ho iniziato a studiare salsa a Roma non avrei immaginato che poi mi sarebbe servito quel lavoro di partnering proprio con Dirty Dancing, tutto serve! Ci vorrebbero giornate di 1000 ore al giorno per allenarsi sempre su tutto. Ma quando si lavora su qualcosa che ci appassiona, non si avverte la stanchezza! Mi sveglio sempre carica con nuove idee e voglia di iniziare a lavorarci. Mio marito Dario mi da tutto l’amorevole supporto necessario per semplificare le difficoltà e lasciarmi concentrare sul mio lavoro, gli sono molto grata per questo.

Hai già dei progetti che vuoi anticiparci per il prossimo anno?
Siamo in pre-produzione con un film a Boston, non posso ancora svelare molto ma manca poco, le riprese sono previste nel prossimo anno. Abbiamo visitato i luoghi dove si girerà, è tratto da uno storia vera. Crediamo molto in questo progetto, sarà emozionante!

Grazie per il tuo tempo.
Grazie a voi, vi aspetto a teatro! 

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Vanessa Innocenti 10

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