Le ViolaFuel, band femminile lombarda, sono emerse sulla scena musicale con un sound fresco e diretto che unisce influenze rock degli anni ’90 a testi introspettivi. Con la loro attuale formazione dal 2017, sono pronte a far sentire la loro voce nel panorama musicale. In questa intervista, esploriamo la loro musica e il percorso che le ha portate fin qui.


Benvenute Chiara e Beatrice delle ViolaFuel, avete formato la band nel 2013. Cosa ha ispirato la nascita del gruppo e come avete scelto il nome?
Chiara (cantante e chitarrista): Grazie e un saluto a voi. Ho fondato questo gruppo nel 2013 dopo una lunga “carriera” di esperimenti sonori. Avevo il pallino della band composta solo da ragazze e alla fine è nato questo progetto, sebbene alcune compagne di avventura siano cambiate nel corso degli anni. Il nome unisce la parola “viola”, intesa come colore (che personalmente adoro), strumento, voce di un verbo piuttosto significativo, ma anche fiore (che rimanda alla delicatezza) alla parola “fuel”, il carburante, l’energia che caratterizza le nostre performance. Quindi è una sorta di ossimoro che unisce gli aspetti che più sentiamo nostri

La vostra musica si distingue per tematiche introspettive e intimiste. Da dove attingete l’ispirazione per i vostri testi? Ci sono esperienze personali che influenzano le vostre canzoni?
Chiara (cantante e chitarrista): Posso dire che banalmente l’esperienza personale, ma anche riflessioni derivate dalla meditazione, o dal contesto sociale dove sono cresciuta e dove vivo adesso, possono ispirarmi nella scrittura dei testi.

Il vostro primo EP, “Medusa’s Seed”, è uscito nel 2019. Come è stato il processo di scrittura e registrazione di questo lavoro? Quali sono i brani che vi rappresentano di più?
Chiara (cantante e chitarrista): Dopo aver registrato un primo demo nel 2015, ci siamo dedicate, con la formazione attuale (ossia io alla voce e chitarra, Beatrice alla chitarra, Chiara “Kiki” al basso e Gamalat “Gammy” alla batteria) alla registrazione del nostro primo EP nel 2019, grazie anche all’aiuto di Dario “Chen” Grassi e del nostro produttore dell’epoca, Emil Adamo. Sicuramente il brano “Medusa”, che è stato il primo singolo, è una sorta di “manifesto sonoro”, perché contiene tutti gli elementi che solitamente caratterizzano il nostro sound, ma direi che “their eyes” possa essere considerato quello più rappresentativo, per le tematiche che tratta.

Le influenze musicali degli anni ’90 e dei primi anni 2000 sono evidenti nel vostro sound. Quali artisti o band hanno avuto un impatto maggiore sulla vostra musica?
Beatrice (chitarra): Personalmente sono cresciuta ascoltando artisti come Green day, Avril Lavigne, Sum 41, Blink 182 quindi più sul genere pop punk. Però ho sempre voluto fare parte di una band all female, grazie all’influenza di band come The Runaways e Hole. Tutte noi abbiamo background diversi, comunque: Chiara è più sul grunge (quindi tipicamente anni ’90), Gammy, oltre al rock, ascolta anche altri generi (per esempio Alicia Keys), Kiki ama i Tool ma ascolta anche artisti più recenti e sperimentali.

Come descrivereste il vostro stile musicale a qualcuno che non ha mai ascoltato le ViolaFuel? Quali parole usereste per catturare l’essenza della vostra musica?
Chiara (cantante e chitarrista): Direi che è un rock “quadrato”, senza fronzoli. Diretto ed energico, ma anche “catchy” e con molte sfumature.

Avete vinto diversi concorsi musicali locali. Qual è stato il momento più significativo della vostra carriera fino ad ora, e come ha influenzato il vostro percorso?
Beatrice (chitarra): Uno dei momenti più significativi è stato il poter partecipare al Rock in Park contest nel 2019, poter suonare sul Palco del Legend Club di Milano e conoscere un sacco di band valide. Ma, andando oltre i contest, sicuramente avere avuto la possibilità di aprire i concerti di band internazionali ci ha dato tanto.

La dimensione live sembra essere particolarmente congeniale per voi. Come vi preparate per un concerto e cosa significa per voi suonare dal vivo?
Chiara (cantante e chitarrista): è sicuramente la parte che preferiamo! Al di là delle preparazioni tecniche individuali, non abbiamo particolari “riti” o altro. Però ci piace molto condividere i momenti prima del live dove si mangia, si chiacchera, si ride e poi ci si concentra.

State attualmente lavorando a un secondo EP. Potete darci qualche anticipazione sui nuovi brani? Come pensate che questo nuovo lavoro si differenzierà dal primo?
Chiara (cantante e chitarrista): Sicuramente i nuovi brani saranno un po’ diversi, si accentueranno i contrasti, questo dobbiamo dirlo. Ci sarà più spazio per indagare sensazioni profonde e anche, per certi versi, inquietanti, e tradurle in musica. Ma il nostro stile rimarrà certamente riconoscibile.

Come gruppo tutto al femminile, avete mai affrontato delle sfide specifiche nell’industria musicale? Qual è la vostra visione sul ruolo delle donne nella musica oggi?
Beatrice (chitarra): Rispetto al passato sicuramente ci sono più donne nella musica però penso ci sia ancora un pregiudizio di fondo nei confronti delle musiciste. A noi, ad esempio, è capitato di ricevere commenti poco carini solo perché siamo una all female band, o di essere trattate con più sufficienza in alcuni contesti, rispetto ad altri gruppi. C’è ancora tanto da fare per raggiungere la parità di genere, anche in questo senso.

Infine, quali sono i vostri progetti futuri? Ci sono collaborazioni o eventi speciali a cui state lavorando che potete condividere con noi?
Chiara (cantante e chitarrista): al momento siamo impegnate con le fasi di pre-produzione e registrazione del disco, poi certamente andremo in giro per promuoverlo. Seguiteci sui nostri canali per rimanere aggiornati!

Grazie ragazze per la vostra intervista! Complimenti per la vostra carriera artistica.
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