Con l’uscita del nuovo saggio autobiografico “Volevo essere un uomo”, pubblicato da Einaudi in uscita giorno 11 febbraio 2025, Lidia Ravera si appresta a fare ancora una volta da specchio e critica della società, intrecciando confessione personale e riflessione politica in un racconto intimo e universale.
Il titolo, immediatamente provocatorio, riassume il sentimento di una donna che, pur vivendo in un mondo apparentemente dominato da ruoli predeterminati, si è sempre sentita in qualche modo intrappolata nelle aspettative sociali. L’autrice utilizza questa storia per svelare le contraddizioni di una società che, pur riconoscendo i successi del femminismo, continua a perpetuare disparità e stereotipi di genere.
Fin dalle prime pagine, “Volevo essere un uomo” si presenta come un documento di vita e lotta.
La narrazione, scandita da tappe esistenziali – dalla ribellione infantile, alla sfida adolescenziale, fino alla maturità contrassegnata dalle esperienze del lavoro e dall’ineluttabile confronto con il tempo – mette in luce il desiderio di una vita libera dalle imposizioni del genere. Ravera non si limita a raccontare la propria storia, ma l’utilizza come chiave di lettura per analizzare criticamente una società ancora troppo spesso a misura d’uomo, lasciando alle spalle le aspettative modeste e le restrizioni imposte alle donne.
Il dualismo tra affetti e carriera
Uno degli aspetti più incisivi del libro è il dilemma tra affetti e carriera, una scelta che, per troppe donne, è diventata sinonimo di sacrificio personale. Ravera racconta con disinvoltura e una punta di ironia l’eterna lotta contro quella doppia morale che costringe le donne a reprimere parti essenziali di sé per adattarsi ai ruoli socialmente assegnati. In questo senso, la scrittrice si fa portavoce di una generazione che ha combattuto – e continua a combattere – per il riconoscimento e la valorizzazione delle proprie potenzialità, sfidando i confini imposti da una cultura patriarcale.
Una riflessione sul tempo e l’identità
Il percorso narrativo si snoda attraverso diverse età, ognuna delle quali rappresenta un capitolo di una vita in continuo divenire. Dalla ribellione giovanile alla maturità consapevole, Ravera racconta la propria evoluzione interiore e l’ineludibile passaggio del tempo, simbolizzato anche dalle rughe e dai segni della società. Con delicatezza e precisione, l’autrice mette in discussione il concetto stesso di identità, interrogandosi su cosa significhi veramente “essere donna” in un mondo che sembra premiare il maschile, ma che, al contempo, è capace di amare e riconoscere la forza del femminile.
Una lettura indispensabile adatta proprio ai nostri tempi.
Per saperne di più visita: einaudi.it