Zucchero ci porta in alto mare con ‘Sailing’ – Un’interpretazione che sussurra alla nostra sete di libertà

Con una sensibilità rara e un’impronta inconfondibile, Zucchero rivisita “Sailing”, il capolavoro di Christopher Cross, donandogli una nuova veste che fa vibrare il brano di una risonanza più intima e nostalgica. La voce profonda e graffiata di Zucchero diventa il timone di un viaggio emotivo, spogliando la canzone dei suoi toni più pop per esplorarne le sfumature delicate di libertà e introspezione.

a cura di Salvatore Cucinotta


In questa versione, “Sailing” si trasforma in un autentico inno alla tranquillità interiore, esaltato da una produzione essenziale e avvolgente che si accompagna al timbro caldo di Zucchero. Il risultato è una ballata che sembra uscire da un sogno, con arrangiamenti leggeri che ricordano la vastità del mare, creando un’atmosfera sospesa e senza tempo.
La produzione, delicata e mai invasiva, sottolinea l’intensità della voce di Zucchero e le sue inflessioni uniche, trasportando l’ascoltatore in una dimensione quasi meditativa.

Il testo, “Sailing takes me away to where I’ve always heard it could be”, rivela la profondità del desiderio di evasione e di ricerca della serenità, un tema che Zucchero riesce a far emergere con naturalezza. L’interpretazione, con le sue note intense e sognanti, dà forma a un viaggio simbolico verso la libertà che, come ci suggerisce l’artista, è molto più di una semplice evasione fisica: è un percorso verso la liberazione dell’anima. L’accompagnamento musicale fluido, che ricorda il movimento delle onde, culla l’ascoltatore e lo invita a lasciarsi andare, a sognare una pace interiore tangibile, ma mai troppo vicina.

La strofa iniziale, “Well, it’s not far down to paradise, at least it’s not for me”, introduce un concetto di paradiso raggiungibile, una pace interiore che può essere afferrata se si è disposti ad abbandonarsi al vento e alle onde, simboli evocativi di una libertà sempre cercata e mai pienamente raggiunta. Questo invito alla fiducia, all’apertura verso l’ignoto, è ciò che rende la cover di Zucchero così potente: la sua voce è quella di un navigante esperto, che invita l’ascoltatore a seguire la propria rotta verso un “paradiso” personale, fatto di tranquillità e di riconciliazione con sé stessi.

Il ritornello, nucleo emotivo del brano, si trasforma in una promessa, una promessa di un rifugio dove lasciarsi alle spalle i pesi della vita quotidiana. La voce di Zucchero conferisce alla frase “Just a dream and the wind to carry me, soon I will be free” una dolcezza melanconica, mentre la melodia si sviluppa con morbidezza, come onde leggere che accompagnano una navigazione calma e profonda.

Questo brano, che nelle mani di Zucchero assume una nuova vita, conferma il suo status di artista capace di connettersi emotivamente con l’ascoltatore, portandolo in viaggio verso nuovi orizzonti, dove il vento e le onde sono il preludio alla pace.

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